Paolo disse al centurione e ai soldati: Se questi non dimorano nella nave, non potete essere salvati.

Paolo disse al centurione e ai soldati - gli unici di cui ci si poteva fidare ora, e la cui sicurezza era ora in pericolo,

Se questi non rimarranno nella nave, non potrete essere salvati. Non ci si poteva aspettare che i soldati ei passeggeri possedessero la necessaria abilità marinaresca in un caso così critico; la fuga dell'equipaggio, quindi, poteva essere considerata una distruzione certa per tutti coloro che erano rimasti. Benché pienamente assicurato, in virtù di un impegno divino, della massima sicurezza a tutti sulla barba, Paolo parla e agisce durante tutta questa scena nell'esercizio di un sano giudizio sulle indispensabili condizioni di sicurezza umana; e siccome nella sua mente non c'è traccia di alcun sentimento di incoerenza tra queste due cose, così anche il centurione, agli ordini del quale i soldati agivano secondo le idee di Paolo, sembra non essersi mai sentito perplesso davanti al duplice aspetto - divino e umano -in cui la stessa cosa si presentava alla mente di Paolo.

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