Allora Arioc condusse in fretta Daniele davanti al re e gli disse così: Ho trovato un uomo tra i prigionieri di Giuda, che ne farà conoscere l'interpretazione al re.

Arioch portò in fretta Daniele davanti al re e disse ... a lui, ho trovato un uomo - come tutti i cortigiani, nell'annunciare buone notizie, attribuisce a se stesso il merito della scoperta (Girolamo). Lungi dall'essere una discrepanza che non dice nulla della precedente intesa tra lui e Daniele, o della domanda di Daniele al re per "tempo", per mezzo di qualche cortigiano ( Daniele 2:15), è proprio quello che dovremmo aspettarci. Arioch, il capo dei carnefici, non osò dire a un assoluto despota che aveva sospeso l'esecuzione del suo decreto sanguinario, sotto la propria responsabilità; ma in primo luogo l'avrebbe tenuto segretamente finché Daniele non avesse ottenuto, su richiesta del re, il tempo necessario, senza che Arioch sembrasse conoscere la domanda di Daniele come causa della tregua; poi, quando Daniele aveva ricevuto la rivelazione, Arioch, frettoloso, lo faceva entrare, come se allora per la prima volta lo avesse "trovato". La stessa difficoltà, una volta chiarita, è una prova di genuinità, poiché non verrebbe mai introdotta da un falsario.

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