Allora Giuseppe suo marito, essendo un uomo giusto, e non volendo farne un esempio pubblico, pensò di allontanarla segretamente.

Poi Giuseppe suo marito: confronta Matteo 1:20 , "Maria, tua moglie". Il fidanzamento era, nella legge ebraica, un matrimonio valido. Rinunciando a Maria, quindi, Giuseppe dovette intraprendere azioni legali per effettuare la separazione.

Essendo un uomo giusto, e non disposto a farne un esempio pubblico - o "a smascherarla" (vedi Deuteronomio 22:23 ) -

Era intenzionato a rinchiuderla segretamente ("privatamente") - dandole la richiesta scritta di divorzio ( Deuteronomio 24:1 ), in presenza solo di due o tre testimoni, e senza causa assegnata, invece di averla davanti a un magistrato. Che qualche comunicazione fosse intercorsa tra lui e la sua fidanzata, direttamente o indirettamente, sull'argomento, dopo che lei era tornata dalla sua visita di tre mesi ad Elizabeth, non può essere messo in dubbio.

Né lo scopo di divorziare da lei implica necessariamente l'incredulità, da parte di Giuseppe, della spiegazione datagli. Anche supponendo che vi abbia ceduto qualche reverenziale assenso - e l'evangelista sembra trasmetterlo, attribuendo alla giustizia del suo carattere la proposta di proteggerla - potrebbe ritenere del tutto inadatto e incongruo in tali circostanze seguire il matrimonio.

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