Apocalisse 6:11

Lo Stato Intermedio.

I. In questo brano ci viene detto che i santi sono a riposo. "A ciascuno di loro furono date vesti bianche; e fu loro detto che si sarebbero riposati ancora per un po' di tempo". La grande e ansiosa domanda che ci viene posta è: che ne sarà di noi dopo questa vita? Temiamo per noi stessi, siamo premurosi per i nostri amici, proprio su questo punto. Ora qui la Scrittura soddisfa il nostro bisogno. Basta, certo, essere in seno ad Abramo, alla presenza del nostro Salvatore; basta, dopo il dolore e il tumulto di questo mondo, essere a riposo.

II. Successivamente, in questa descrizione è implicito che i santi defunti, sebbene a riposo, non hanno ancora ricevuto la loro effettiva ricompensa. "Le loro opere li seguono", non ancora ceduti al loro Salvatore e Giudice. Sono in uno stato incompleto in ogni modo, e lo saranno fino al giorno del giudizio, che li introdurrà alla gioia del loro Signore. (1) Sono incompleti in quanto i loro corpi sono nella polvere della terra e aspettano la risurrezione.

(2) Sono incompleti in quanto non sono né svegli né addormentati; sono in uno stato di riposo, non nel pieno impiego dei loro poteri. (3) C'è un'incompletezza anche per quanto riguarda il loro luogo di riposo. Sono «sotto l'altare», non alla piena presenza di Dio, vedendo il suo volto e gioendo delle sue opere, ma in un sicuro e santo tesoro vicino, come Mosè «in una fenditura della roccia», coperto da la mano di Dio e contemplando i lembi della sua gloria.

(4) Lo stato intermedio è incompleto per quanto riguarda la felicità dei santi. I beati nel loro stato disincarnato ammettono un aumento della felicità e lo ricevono. "Hanno gridato in protesta e sono state date loro vesti bianche; sono stati calmati e hanno aspettato un po'".

III. Né sarebbe sorprendente se, nella grazia di Dio, lo scopo stesso di rimanere così per un periodo lontano dal cielo fosse che avessero tempo per crescere in tutte le cose sante e perfezionare lo sviluppo interiore del buon seme seminato in i loro cuori. Poiché ci viene detto espressamente che in un certo senso gli spiriti dei giusti si perfezionano alla loro morte, ne consegue che quanto maggiore è il progresso che ciascuno ha fatto qui, tanto più alta sarà la linea della sua successiva crescita tra la morte e la risurrezione.

JH Newman, Parrocchiale e sermoni semplici, vol. iii., pag. 367.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità