Matteo 12:31

I. Primo, si può dire che cosa non è il peccato imperdonabile. Non può essere un peccato di cui gli uomini si siano mai pentiti; poiché dovunque Dio ha dato il pentimento ha dato il perdono; nessun peccato, quindi, di cui si sia mai pentito è il peccato imperdonabile. E tuttavia quali peccati terribili ed eccessivi sono stati perdonati o avrebbero potuto essere perdonati. Nessun corso nemmeno del peccato, nessun atto di peccato mortale, seguire anche un corso del peccato, se ammette il dolore della penitenza, esclude il perdono.

Ciò che è veramente morto non si sente. Nessun peccato passato impedisce la penitenza. Il più debole desiderio di amare è l'amore; la stessa paura di perdere per sempre il volto di Dio è l'amore; lo stesso terrore in quello stato terribile in cui nessuno può amare è amore.

II. E ora per avvicinarci al testo sacro stesso. E qui, poiché Satana vorrebbe mai tentare di disperare della misericordia di Dio coloro che ha tentato, presumendo su di essa, di peccare, il nostro buon Dio accompagna la terribile sentenza su quell'unico peccato che non ha perdono con la più grande, quasi sconfinata, certezza di pietà per tutti inoltre. La bestemmia contro lo Spirito Santo non era un tipo di colpa, ma molti in uno.

Era la colpa di coloro che avevano la presenza stessa del loro Signore, che assistevano al suo amore e alla sua santità, che vedevano la potenza di Dio, ma per invidia e malizia resistevano ostinatamente alla luce, e attribuivano ciò che era l'opera stessa del Spirito di Santità allo spirito immondo. E questo peccato era nella sua stessa natura imperdonabile, non perché Dio non lo avrebbe perdonato al pentimento, ma perché ha tagliato fuori di sé il pentimento, trasformando in peccato gli stessi miracoli della misericordia che avrebbero dovuto portarlo al pentimento.

III. Per noi è data questa spaventosa immagine della malattia completata, affinché possiamo evitare la minima macchia e il tocco del suo respiro infettante. Lavoriamo, per grazia di Dio, a crescere in tutte le altre grazie che si oppongono a ogni traccia e ombra di peccato mortale; preghiamo per uno stupore più profondo, per una penitenza più vera, per amare la paura, per temere l'amore; così noi, nella crescita della nostra vita interiore, avremo la testimonianza del Suo Spirito per noi che non stiamo decadendo alla morte; così noi, dopo questa breve e faticosa lotta, entreremo nel nostro eterno riposo, vedremo la Verità sempre viva e, mediante il Suo amore onnipervadente, ameremo Se Stesso e tutto in Lui.

EB Pusey, Sermoni occasionali selezionati, p. 225.

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