Amos 4:12

12 Perciò, io ti farò come ho detto, o Israele; e poiché io farò questo contro di te, preparati, o Israele, a incontrare il tuo Dio!

'PREPARAZIONE PER INCONTRARE DIO'

'Preparati a incontrare il tuo Dio!'

Amos 4:12

Quell'uomo deve ancora imparare la vera lezione della vita, a cui non è stato ancora insegnato a leggerla, in tutti i suoi capitoli di gioia e di dolore, come una grande preparazione per un altro mondo.

Poiché, nel passare da questo mondo a un altro, dobbiamo, ciascuno di noi, 'incontrare Dio'.

Sono parole facili da pronunciare, per 'incontrare Dio'; ma è difficile, a volte, attribuire al linguaggio che enuncia la più semplice delle verità un'idea apprezzabile.

Avete pensato, fratelli, che quella sarà la prima volta che lo spirito di un uomo entrerà in comunicazione reale e visibile con un essere spirituale? che, fino a quel momento, non avevamo nemmeno la capacità di concepire che cos'è lo spirito? e che allora avremo rapporti reali con esso.

Per molti è troppo orribile su cui soffermarsi; una questione in cui la paura è ben lieta di cercare rifugio nell'oblio.

Per alcuni è una sensazione piacevole; ma che non ha mai preso forma.

E quanto è estremamente rara la mente, che ha un'idea distinta di come si sentirà, e cosa dirà, e cosa farà, in quel terribile momento di riconoscimento da parte dell'Eterno.

Eppure, è un fatto così semplice che verrà, che nessun fatto è un fatto adesso, che una volta era futuro e ora è passato, tanto un fatto quanto quel fatto è un fatto; e ogni altro fatto futuro, qualunque esso sia, è un'incertezza rispetto alla certezza di questo fatto; e per ogni uomo vivente nella sua esistenza il fatto successivo nella serie degli eventi della sua immortalità, può essere questo momento in cui incontrerà Dio.

Nessuno può aver studiato attentamente il Nuovo Testamento senza pensare che, contrariamente all'Antico Testamento, raramente, avevo detto quasi mai, si riferisce alla contemplazione della morte, ma sempre all'«incontro di Dio».

I. Quale sarà l'esatto carattere di quell'"incontro", non commetterò l'atto avventato di cercare di svelare. — È probabile che — tutto, per così dire, in un momento — in quel momento riviva e risalti tutta la vita passata, e risalti nella sua chiarezza; proprio come le immagini, che stanno sbiadendo, sono talvolta, per certi processi, riportate, in un momento, al loro splendore originale.

Ma, per quanto possa essere in retrospettiva, sicuramente quell'"incontro", per quanto breve, determinerà, determinerà irrevocabilmente, la vasta eternità che si estende al di là di esso.

Quindi, in quell'intervista con Dio, il passato e il futuro si uniranno: il passato, alla sua crisi; il futuro, al suo destino. E perciò non vi dico, questa mattina: 'Preparati a morire!' Non dico: 'Preparati a vivere per sempre!' ma io ti dico ciò che è più grande di entrambi: 'Preparati a incontrare il tuo Dio!'

II. E ora la prima considerazione è: chi incontreremo? —E io rispondo, senza esitazione, Il Signore Gesù Cristo. Sia per giudizio, sia per il Secondo Avvento, è sempre 'Il Figlio dell'uomo'.

E qui sta il pensiero di un comfort eccessivo. La nostra visione di 'Dio', almeno la nostra prima visione di 'Dio', sarà della Divinità così com'è in Cristo. E se in Cristo, deve essere in forma umana. Cristo non ha mai deposto il suo corpo. Possiamo rintracciarlo per collegamenti successivi in ​​tutte le sue fasi. Tutti i discepoli videro quel corpo, spiritualizzato, dopo la risurrezione. I dodici lo videro, mentre veniva glorificato, al punto dell'ascensione.

E gli angeli dichiararono distintamente che, come ascendeva, così sarebbe tornato di nuovo, corporalmente. A Santo Stefano, a San Paolo e a San Giovanni è stato permesso di vedere quella forma, nel suo stato perfettamente glorificato, in cielo. Perciò il 'Dio' che 'incontreremo', in quel momento, sarà 'l'Uomo, Cristo Gesù'.

Perciò vi esorto, nei vostri pensieri, a non scartare mai il pensiero del 'Dio' che andrete ad 'incontrare', da quello dell' 'Uomo, Cristo Gesù'; ma lascia che Gesù, in tutta la Sua eccelsa virilità, Gesù in tutte le perfezioni della Sua opera, sia presente a te, con l'occhio della fede, ogni volta che senti le parole dette: 'Preparati a incontrare il tuo Dio!'

Questo pensiero mi porta ad apprezzare la correttezza e la saggezza delle parole esatte, che lo Spirito Santo ha scelto.

È il 'tuo Dio', il tuo stesso Dio, che devi essere pronto a 'incontrare'. Perché è Lui che ti ha fatto, Dio, il Dio del peccatore, è Lui che ha dato se stesso per te, Lui, nel quale tutto il cielo è tuo. E lo senti solo "tuo" - fallo "tuo" con un forte atto di appropriazione della fede - allora non dubitare che sarai in grado di "incontrarlo" come "tuo", e non ti lascerà nient'altro da contemplare. E se puoi dire le ultime parole, non devi aver paura delle prime parole: 'Preparati a incontrare il tuo Dio'.

II. Per "incontrare Dio", qui, intendo due cose. —Il primo è andare avanti, rispondere con tutto il cuore a quegli approcci che Dio fa continuamente, mediante il suo Spirito, alla tua anima. Sappiamo tutti cosa significa, a volte, sentire Dio avvicinarsi più del solito a noi. Restituire quei progressi di Dio, con un'eco riconoscente all'interno e con rapide obbedienze all'esterno, questo è ciò che intendo per "incontro con Dio".

E il secondo modo è avere più rapporti che puoi con Dio, nel tuo ritiro, nel pensiero, nella preghiera e nello studio sacro della Bibbia. Mettiti spesso in conversazione con le grandiosità di un mondo invisibile. Queste cose saranno le prove di quel più grande 'incontro' che deve venire: la pratica di quella parte alta che un giorno dovrai prendere. Dio diventerà un Dio conosciuto. Conoscerai le Sue glorie invisibili; e quando verrai a vederlo e ad ascoltarlo "così com'è", non sarà una transizione violenta; non ci sarà grande repulsione; non sarà un estraneo sei chiamato a 'incontrare'; ma Lui, 'che non avendo visto, ami.

' Un Amico - Uno, con cui tenere comunione, è stata spesso la gioia più dolce della vita - Uno, il cui sorriso è passato spesso davanti a te. E non tremerai; ma correrai ad esso quando l'araldo griderà: 'Lo Sposo viene; andategli incontro».

III. Ma guarda bene che sei vestito, come si addice alla presenza reale. ‑ Tutta questa terra è l'anticamera di quel grande banchetto. Qui sono custodite le vesti, che ogni ospite deve indossare: e guai a chi osa 'incontrare' senza veste l'occhio del suo Padrone!

C'è bisogno che ti dica cosa sono quelle vesti; o, come sono stati tessuti?

Cristo, nella Sua virilità, ha fatto vesti di giustizia per l'uomo. Non ne aveva bisogno. Perciò li lasciò alla sua Chiesa. Qualsiasi peccatore, per mano della fede, può indossare una di quelle vesti perfette, e, da quel momento, i cenci della sua giustizia, e tutte le contaminazioni dei suoi peccati di tutta la vita, sono coperti; così coperto, che Dio stesso non vede in quell'uomo che perfezione infinita. Sta davanti all'immacolata santità di Geova, 'perfetto e intero, senza volere nulla'. In tutto quel grande conclave di santi e angeli, che gireranno intorno a quel trono, non c'è niente di così 'immacolato' come quell'uomo. È 'pronto a incontrare il suo Dio'.

Ma, dopo tutto, la 'preparazione' a 'incontrare Dio' risiede più in uno stato d'animo abituale, che in qualsiasi atto distinto. Vi direi sinceramente, fratelli, poiché desiderate fare bene la cosa più grande che esista, non essere mai in nessun luogo, da questo momento, né in nessuna compagnia, né in alcun divertimento, né, che Dio vi aiuti, in qualsiasi stato della mente, in cui non vorresti che Cristo ti trovasse, se poi venisse.

—Rev. Jas. Vaughan.

Illustrazione

«La certezza del giudizio è la base di un appello al pentimento, che può scongiurarlo. L'incontro con Dio per il quale Israele è pregato di prepararsi non è stato, ovviamente, un giudizio dopo la morte, ma l'imminente distruzione del regno settentrionale. Ma la chiamata profetica di Amos non è mal applicata quando è diretta a quell'ultimo giorno del Signore. Il buon senso insegna la preparazione per un certo futuro, e la nota di tromba di Amos è approfondita e riecheggiata da Gesù: “Siate pronti anche voi, perché... viene il Figlio dell'uomo.

Si noti, inoltre, che la peculiare relazione di Israele con Dio è il fondamento stesso della certezza della sua punizione e dell'appello al pentimento. Solo perché Egli è il "tuo Dio" verrà sicuramente a giudicare, e tu puoi sicuramente prepararti, mediante il pentimento, a incontrarLo. Le condizioni per incontrare il Giudice, ed essere "trovati da Lui in pace", sono che dovremmo essere "senza macchia e irreprensibili"; e le condizioni per essere così immacolati e incensurabili sono, quelle che erano ai tempi di Amos, il pentimento e la fiducia. Solo noi abbiamo Gesù come fulgore della gloria del Padre in cui confidare, e la Sua opera onnisciente in cui confidare, per il perdono e la purificazione'.

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