UN COMANDO UNIVERSALE

«E ai tempi di questa ignoranza Dio strizzò l'occhio; ma ora comanda a tutti gli uomini di ogni luogo di pentirsi».

Atti degli Apostoli 17:30

Il tempo dell'ignoranza, durante il quale c'era stata la misericordiosa tolleranza divina, era giunto al termine. C'era molto di sorprendente per un pubblico ateniese nella rappresentazione dell'Apostolo della loro condizione passata come una condizione di ignoranza. Non erano i più saggi e colti dell'umanità? Eppure, in quella sede prescelta della cultura umana, l'ignoranza sugli argomenti più elevati e del tipo più grossolano aveva per secoli oscurato la mente dell'uomo.

Con la predicazione di San Paolo l'ignoranza svanì. La tolleranza, esercitata così a lungo, non poteva più essere reclamata. Con il passare delle tenebre Dio ha chiesto che la vita con loro prendesse una forma nuova e migliore. Un tempo di luce e di grazia li aveva visitati, nel quale, e per questo, Dio esigeva da loro il pentimento. Ricordiamo che il pentimento è il dovere istantaneo e universale dell'uomo sotto il Vangelo.

I. Il Vangelo fornisce la ragione e il motivo più alti al pentimento . ‑ È la rivelazione suprema di Dio, la manifestazione suprema dell'amore divino, l'espressione più forte della mente divina riguardo al peccato.

II. Il Vangelo non ammette alcuna esenzione dal dovere del pentimento . ‑ Fa la stessa richiesta a tutti gli uomini, ovunque: a Gerusalemme, ad Antiochia e ora ad Atene. L'ascendenza ed i privilegi dell'Ebreo, la cultura del Greco, le virtù naturali del Barbaro non potevano rendere superfluo il pentimento.

III. Il Vangelo non concede indugio al dovere del pentimento . ‑ Dio ha fatto così tanto per l'uomo, chinato a tali indicibili profondità di misericordia e compassione nel Vangelo, che non permette ulteriori sciocchezze e indugi.

Illustrazione

'Non addolorarti tanto per quel peccato

Ha trovato un passaggio furtivo al tuo cuore,

Come ora gioisci che la Penitenza ha seguito

I suoi passi sottili là.'

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