Esodo 25:22

22 Quivi io m'incontrerò teco; e di sul propiziatorio, di fra i due cherubini che sono sull'arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figliuoli d'Israele.

LA TENDA DEL RIUNIONE

"Là mi incontrerò con te."

Esodo 25:22

Per tutto il tempo in cui è andata avanti la storia dei Giudei, il propiziatorio e i cherubini che lo ricoprivano testimoniavano ancora ai figli d'Israele che Dio era in mezzo a loro. Così le parole: 'Là io ti incontrerò', rimasero di generazione in generazione.

I. Il Nuovo Testamento, come l'Antico, è scritto per spiegare queste parole. —Il Nuovo Testamento dichiara che è apparso Colui alla cui apparizione i fedeli ebrei desideravano ardentemente. Il Nuovo Testamento ci dice che nel Suo Figlio Dio ha incontrato gli uomini e li ha riconciliati a Sé. Le lezioni del Nuovo Testamento riprendono tutte le parole e le lezioni dell'Antico Testamento, tutto ciò che è scritto sui cherubini e sul propiziatorio.

Dicono: 'Tutto questo è ora, non per gli Israeliti, ma per gli uomini, per gli uomini negli estremi confini della terra'. Se ti rivolgi all'ultimo libro della Bibbia, ti ritroverai a riapparire il Libro della Genesi, albero di vita più nobile di quello del giardino dell'Eden, che non è custodito dagli angeli, ma al cui frutto tutti sono invitati assaggiare. Lì troverai di nuovo il Libro dell'Esodo. Sentirai parlare del tabernacolo di Dio che è con gli uomini, e della sua dimora con loro ed essere il loro Dio. Troverai alcune delle ultime parole nel libro, quelle che l'hanno attraversato per intero: 'Adora Dio'.

II. Adorare significa che Dio ci incontra e ci attira a Sé, che ha mandato il Suo Spirito nel mondo e ha stabilito la Sua Chiesa nel mondo proprio allo scopo di portare tutto a Lui. Questo è il messaggio che la Bibbia ha portato agli uomini delle epoche passate; questo è il messaggio che porta loro adesso.

Rev. FD Maurice.

Illustrazione

(1) 'Dio ha stabilito una Via per la quale i più umili e i meno degni possono avvicinarsi a Lui e consultarlo in ogni momento. Lo studio dell'Arca, del Seggio della Misericordia, dei Cherubini, del Sancta Sanctorum e dei mezzi per avvicinarsi alla Presenza nascosta, ci aiuterà a comprendere qualcosa dei benedetti uffici del nostro grande Sommo Sacerdote, e delle meraviglie di quella “Via nuova e vivente” per la quale abbiamo “l'audacia di entrare nel santissimo per mezzo del sangue di Gesù”. Il simbolismo di ogni dettaglio dovrebbe, quindi, essere studiato con cura.'

(2) 'Gli Israeliti non erano ancora pronti per la piena rivelazione dell'“audacia e dell'accesso” a Dio che fu reso possibile attraverso Gesù Cristo. Ma quell'accesso era simbolizzato e prefigurato».

(3) 'Che cura, che precisione minuziosa, appare in ogni riga di questa specifica! Niente è lasciato al caso. Gli viene dato più spazio che non il racconto della creazione; e sicuramente possiamo rilevare la Mente che ha operato nella creazione dei cieli e della terra; stesso ordine, precisione, attenzione ai dettagli e amore per la bellezza. Mosè non era che l'esecutore della Divina Volontà, il meccanico che lavorava secondo il modello del Divino Disegnatore.

Probabilmente ci sono altri piani, di cui questo è un esemplare, nella cui esecuzione siamo profondamente coinvolti. Il progetto della nostra vita, il progetto del nostro lavoro nel mondo, il progetto della Chiesa, anche questi sono delineati con incrollabile precisione; ed è nella misura in cui ci conformiamo ad essi con minuziosa obbedienza, che possiamo contare sulla presenza divina. È credibile per un momento che Dio avrebbe abitato il tabernacolo ebraico, se Mosè si fosse presuntuosamente allontanato dal modello divino? Quando la struttura fosse stata completata, non sarebbe mancata la Shekinah? Non doveva Mosè essere stato costretto a cancellare le sue modifiche ea ritornare allo schema perfetto di Dio, come condizione del suo avvento? Qui possiamo restare e meditare sulla nostra storia di vita!'

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