LA DIVINA GLORIA

'Mostrami la tua gloria.'

Esodo 33:18

Era una bella aspirazione, degna dell'uomo che la pronunciò e dell'occasione in cui parlò. Era il protendersi da una dispensazione più oscura dopo la luce del Vangelo, le riflessioni che desideravano perdersi nel grande originale. Era il desiderio della terra per il cielo, l'inquietudine della terra che desidera ciò che dovrebbe essere Divino, il resto del desiderio.

I. Ci sono tre tipi di gloria : (1) la gloria delle circostanze; (2) gloria morale; (3) la gloria del senso o coscienza che tutto risale al Creatore, circondandolo con le sue proprie perfezioni, il vivere di Dio nell'adorazione, gratitudine e servizio delle sue creature. Mosè li vide tutti e tre. La sua preghiera ebbe una risposta sul Monte della Trasfigurazione.

II. Fu una risposta davvero notevole quella che Dio gli diede. 'Farò passare davanti a te la mia gentilezza.' La gentilezza è gloria. La gloria di Dio era in Gesù Cristo. Quella era la manifestazione della gloria di Dio, cioè la gentilezza. Dio è amore. Ha molti attributi, ma si incontrano per fare l'amore. Tutti gli attributi di Dio si uniscono e la Sua gloria è la Sua bontà.

Rev. Jas. Vaughan.

Illustrazione

(1) «La preghiera è un desiderio espresso per una concezione più piena e più chiara dell'indicibile amore di Dio per l'uomo nella redenzione per mezzo di Cristo. La sua anima può aver bramato manifestazioni più ricche, spirituali e personali di Dio come Salvatore individuale, in mezzo a così tante grandi esibizioni materiali della Divinità, così tanti splendidi servizi rituali nel Tabernacolo. La sua mente è apparentemente diretta a una "gloria" che assorbe tutta la gloria varia e moltiplicata: la "gloria" che distingue e incorona Dio davanti a tutti i mondi ea tutte le intelligenze.

Né prega per una manifestazione dell'agognata “gloria” per nessun altro occhio che il suo. Come punti focali della più ricca luminosità si presentano "me" e "la tua gloria". Ciò che è tanto desiderato è una rivelazione personale e privata della grazia di Dio al Suo servo».

(2) La preghiera di "Mosè" suona presuntuosa, ma è stata ascoltata senza colpa e concessa per quanto possibile. Il significato preciso della petizione deve essere lasciato indeterminato. Solo questo è chiaro, che era qualcosa di molto al di là anche di quel rapporto faccia a faccia che aveva avuto, così come al di là di quello concesso agli anziani. Dovremmo sentire nel grido di Mosè la voce di un'anima elettrizzata fino in fondo dalla stupefacente consapevolezza del favore di Dio, benedetta con doni d'amore nelle preghiere esaudite, e desiderosa di più di quella luce che sente essere la vita.'

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