Ma in tutto Israele non c'era nessuno da lodare tanto quanto Assalonne per la sua bellezza: dalla pianta del piede fino alla sommità del capo non c'era in lui alcuna macchia.

ver. 25. Nessuno doveva essere tanto lodato come Assalonne per la sua bellezza. ] Questo non era un grande elogio, che fosse pulcherrimus corpore, aterrimus mente, bello di fuori, e ripugnante dentro; come un tempio egizio: o come Alcibiade, avvenente ma turbolento: o come Aurelia Orestilla, cuius praeter formam nihil unquam bonus laudavit, lodevole solo per la sua bellezza; che solo allora è degno di lode, quando è il fiore della virtù.

Altrimenti è solo come la bella quercia, che non porta frutto che per i porci; che la vite debole e deforme produce uva dolce: o, come il pavone, che ha piume allegre, ma rende sterile il terreno su cui giace; quando la povera ape casalinga produce miele, &c. In Saul e Absalom, dice un interprete b qui, due uomini di buona statura, ma di cattive condizioni, abbiamo la giusta descrizione degli ipocriti, che fanno bella mostra di fuori, ma dentro sono corrotti. Tanto più era da biasimare questo popolo per aver tanto adorato questi due sepolcri imbiancati; come dunque degno di regnare, perché bello e bello.

Non c'era nessuna macchia in lui. ] Ma la natura aveva speso tutte le sue forze, dice uno, c nel rifinire il suo corpo; la sua anima aveva lasciato del tutto intatta, come appare dalla sua ambizione.

un Sallustio.

b Borr.

c Un giro.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità