Ho considerato tutti i vivi che camminano sotto il sole, con il secondo figlio che starà in piedi al suo posto.

ver. 15. Ho considerato tutti i vivi, ecc. ] Intende la moltitudine, quella bestia dal cervello superficiale, ma grande e con molte teste, che si allontanava dal loro vecchio principe, sebbene mai così prudente, e insidiava il proprio figlio contro di lui, come hanno trattato più di una volta da Davide, semplicemente per un prurito di instabilità e affettazione di novità. Ora, come questo è per gli altri, così anche per i re è una vessazione, vedere già l'aspetto comune del loro popolo piegato prima del tempo su un altro oggetto; vederli adorare il sole nascente, a com'è il proverbio, e se stessi messi da parte, in qualche modo, come vasi rotti in confronto a richiesta.

b Le corone hanno le loro cure e le loro croci, ei seggi alti non sono mai che a disagio. O vilis pannus! Oh potere di base! disse un re a proposito del suo diadema, se solo sapesse quante molestie e miserie ti accompagnano, Nemo foret qui te tollere vellet humo, nessuno si degnerebbe di prenderti sdraiato ai suoi piedi. Il filosofo Antonino disse spesso che l'impero era malorum oceanus, un oceano di malizia; e un altro fece scrivere sulla sua tomba Felix si non imperitassem, Felice sarei stato se non avessi mai regnato.

Raramente si vede, come è stato osservato prima, che Dio concede ai più grandi cari del mondo un perfetto appagamento, se non lo meritano mai. Qualcosa di cui devono lamentarsi, che darà una verzura sgradevole ai loro bocconi più dolci e renderà miserabile la loro stessa felicità.

a Tutti adorano il sole nascente, disprezzano l'occidente.

b Macro, in scadenza Tiberio, Caium fovebat. Cui Tiberius, Tu recte, inquit, Macro, i due abbandonati a oriente. - Dio.

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