E la fanciulla [era] molto bella a vedersi, vergine, né alcuno l'aveva conosciuta: ed ella scese al pozzo, e riempì la sua brocca, e salì.

ver. 16. E la damigella era molto bella. ] Kαλη και σοφη, Bello e saggio, come si diceva di Aspasia Milesia. a Qui la bellezza non era mal elargita, come un anello d'oro nel muso di un porco, ma (come riporta la storia di Lady Jane Grey) ornata di ogni varietà di virtù morali, come un cielo terso di stelle, come un diadema principesco con gioielli. La bellezza è di per sé molto attraente, come dice il poeta.

c Per cui Eraclona, ​​il giovane Imperatore di Costantinopoli, essendo mandato in esilio, insieme con Martina sua madre, si fece mozzare il naso, per timore che la sua bellezza commuovesse il popolo. E Angli tanquam Angeli, detto Gregorio Magno, de' fanciulli inglesi gli si presentarono. Quanto più quando accompagnata e compiuta con castità, come in questa damigella. D

Una vergine, né alcuno l'aveva conosciuta.] Quest'ultima clausola è aggiunta, perché molte passano per vergini che non sono così; se quella del poeta è vera, specialmente

"Cosa, poiché non gli è stato permesso di farlo, non lo fa." - Ovidio.

E quella dell'oratore è incestuosa , e senza prostituzione, che desidera l'incesto. I romani cassiera una vestale per aver pronunciato questo versetto

“Buone spose! Morirò, a meno che non sia dolce sposarsi".

La sgualdrina, quando mangia il pane rubato, ha tale destrezza nell'asciugarsi le labbra, che non si vedrà la minima briciola a sua vergogna. Tanto che Salomone mostra che è altrettanto difficile scoprirlo: "Come la via di un'aquila nell'aria, la via di un serpente su una roccia, la via di una nave nel mare, e la via di un uomo con una serva», Pro 30:18-20 che è una vergine intima e casta; uno che dovrebbe essere almeno casto, poiché tenuto lontano dall'accesso di estranei.

Riempì la sua brocca e salì. ] Qui non c'era indugiare, guardare, spettegolare. Non pigro negli affari. Rm 12:11 Non era stata allevata con delicatezza o sfrenata, ma avvezza al duro lavoro, e lo seguiva da vicino. Tucidide scribit Lacedaemoniis πατριος γεγονεναι εκ στων τονων τας αρετας κταθαι. F

e Aeliano, var. Ist., Lib. xii., cap. 1.

b Vita di Edoardo VI., p. 176.

c Οττι καλον φιλον εστι. - Bucholcer.

d Aγνεια da αγνος , che è la venerazione di ανος . Così casto, per così dire καστος, adornato.

e Senec., in Declama.

f Tucidio, lib. ii.

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