Ed egli comandò loro, dicendo: Così parlerete al mio signore Esaù; Così dice il tuo servo Giacobbe: Ho soggiornato con Labano e vi sono rimasto fino ad ora:

Ver. 4. Al mio signore Esaù; Il tuo servitore Giacobbe, ecc. ] Questa non era bassezza di spirito, tanto meno una rinuncia al suo diritto di primogenitura e benedizione; ma una sottomissione necessaria per un certo tempo, come quella di Davide a Saul, 1Sa 24:7 ; 1Sa 24:9 finché non si adempisse la profezia della sua superiorità. Questa era bassezza nei Samaritani, che scrivendo ad Antioco Epifane, quel grande re di Siria, perché tormentava i Giudei, per scusarsi che non erano Giudei lo chiamavano, Antioco il Dio potente: a la Scrittura lo chiama "un persona vile”.

Dan 11:21 Così avvenne anche in Teridate, re dei Parti, il quale, con le ginocchia piegate e le mani alzate, adorò Nerone, e così parlò a quel mostro umano: A te vengo come al mio dio; e ti adoro come adoro il sole: quello che tu decreti da me, io sarò e farò; poiché tu sei per me fato e fortuna, ecc. b E che ne penseremo di quei siciliani superstiziosi, i quali, quando furono scomunicati da papa Martino IV, si prostrarono ai suoi piedi e piangevano; - O Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, donaci la tua pace.

Anche i Veneziani, scomunicati da papa Clemente V, c non poterono essere assolti finché il loro ambasciatore Dandalo non solo fosse caduto ai piedi del papa, ma si fosse anche steso sotto la sua tavola come un cane con una catena di ferro al collo, alimentando su quei brandelli che gli furono gettati. d Se questo cane fosse stato trattato dal papa come fece lo spaniel del conte di Wiltshire, lo avrebbe servito ma nel modo giusto.

Questo conte, con il dottor Cranmer e altri, inviato ambasciatore a Roma per il divorzio di re Enrico; quando avrebbe dovuto baciare il piede del papa, il suo spaniel, come se fosse stato appositamente incaricato, andò e afferrò il papa per l'alluce, che lo spaniel forse scambiò per una specie di pasto. e Ma questo tra l'altro solo. Quale dura servitù furono costretti a subire re e imperatori in tempi passati, e quanto vile si avvelenassero alla bestia di Roma, è meglio noto che non è necessario che sia qui raccontato.

Enrico II d'Inghilterra, Enrico IV di Francia ed Enrico, il quarto imperatore di Germania, per esempio. Quest'ultimo giunse, in mezzo a un rigido inverno, a piedi nudi, alle porte del castello di Canusium, e vi stette digiunando dalla mattina alla sera per tre giorni insieme, aspettando la sentenza giudiziaria del papa, e chiedendo il suo perdono : che tuttavia non poteva ottenere per le proprie o altrui lacrime, o per intercessione di alcun santo, se non d'una certa prostituta, con la quale allora il papa si compiaceva carnale.

g Sbagliò il buon imperatore che pensava che il papa potesse essere pacificato con il digiuno e la preghiera. Questo dio richiedeva un altro tipo di sacrificio rispetto a questi. E qui si adempì quello di Salomone: «Ho visto servi a cavallo e principi camminare come servi sulla terra». Ecc 10:7

un Giuseppe Flavio.

b Venne dal dio, adorandolo, così come Mithran, e voglio dire che se lo invocherai, parteciperai al destino. - Dione in Vita Neronis.

c Jack Rev., De Vitis Pontif., p. 198.

d Donde il cane gli diede il cognome tra i suoi uomini. - Ibid.

e atto. e lun., fol. 1690.

f [Abbasso.]

g Brightm., Sulla Revel., fol. 449.

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