In quel giorno l'Eterno punirà con la sua spada dolorante, grande e forte, il leviatano, il serpente penetrante, anche il leviatano, il serpente storto; e ucciderà il drago che [è] nel mare.

ver. 1. In quel giorno. ] Il giorno della grande assise di Dio, e dell'esecuzione da fare sul nemico e sul vendicatore. Isaia 26:21 Ora sappiamo quanto bene le persone si compiacciono quando i principi fanno giustizia su grandi trasgressori.

Il Signore con la sua spada dolente, grande e forte. ] Ebr., Con la sua spada, quella dura o pesante, e quella grande, e quella forte, cioè con la sua Parola, dice Oecolampadius, che per leviatano qui intende il diavolo, che altrove è anche chiamato il "serpente e il grande drago". Apocalisse 12:9 ;Apoc 20:2 Ma fanno meglio, a mio giudizio, coloro che per leviatano qui intendono un grande tiranno, agito dal diavolo contro la Chiesa, come fu il Faraone; Ez 29:3 Sennacherib; Is 8:7 o Nabucodonosor; Ger 51:13 e in questo giorno il gran signore, che ha inghiottito i paesi, come pesca il leviatano o la balena; poiché nella grandezza del suo impero è inghiottito sia il nome che l'impero dei Saraceni, il più glorioso impero dei Greci, l'impero di Trapezonum, i famosi regni di Macedonia, Peloponneso, Epiro, Bulgaria, Servia, Bosnia, Armenia, Cipro, Siria, Egitto, Giudea, Tunisi, Algeri, Medea, Mesopotamia, con gran parte dell'Ungheria, come anche del regno persiano.

I suoi territori somigliano in qualche modo a un serpente lungo e tortuoso, come hanno osservato alcuni dotti; e per le offese e il potere che usa ancora contro i cristiani, chi non li conosce fuori dalla storia turca? Dio quindi lo prenderà presto a fare, affilando fortunatamente le spade degli uomini, come ha recentemente e meravigliosamente fatto dei Veneziani, come strumento per rovinare questo vasto impero, che non lavora con nient'altro che il peso di se stesso.

E ucciderà il drago che è nel mare. ] cioè, In fluctuante huius saeculi aesluario. a Della strana lunghezza dei draghi, vedi Aelian., lib. ii. cap. 21, e Plin., lib. viii. cap. 14. Nell'ultimo anno del regno di Teodosio, anziano, si vide in Epiro un drago, di una mole così vasta che quando era morto otto gioghi di buoi riuscivano a stento ad attirarlo. Per drago, alcuni intendono lo stesso con il leviatano, vale a dire, la balena o il vortice. Il drago non è mai soddisfatto del sangue, anche se mai così completamente rimpinzato; non sono più persecutori.

un giu.

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