Il saggio di cuore sarà chiamato prudente: e la dolcezza delle labbra accresce il sapere.

ver. 21. Il saggio di cuore sarà chiamato prudente. ] Avrà lo stile e la stima di un uomo intelligente, sebbene non, per fortuna, di un uomo eloquente. Di alcuni si può dire, come dice Solino del suo poli-storico all'amico Antio, Fermentum (ut ita dicam) cognitionis, ei magis in esse, quam bracteas eloquentiae deprehendas, - Potresti trovare in loro più valore di saggezza che forza delle parole.

Bonaventura richiede per un discorso perfetto congruità, verità e ornamento. Questi ultimi vogliono alcuni saggi, ed è il loro ornamento che trascurano l'ornamento, come scrive Cicerone di Atticus, b e come scrive Beza di Calvino, che era facundiae contemptor et verborum parcus, sed minime ineptus scriptor - un autore semplice ma redditizio .

E la dolcezza delle labbra accresce l'apprendimento. ] Cioè, l'eloquenza con prudenza edifica, ed è di singolare utilità per esprimere il talento di un uomo per il bene degli altri. Alla domanda se la luce fosse gradevole, rispose: Questa è una domanda da cieco; c quindi se qualcuno chiede se l'eloquenza e un'espressione gentile siano utili nella Chiesa di Dio, è una domanda insulsa e inficente .

Zaneby, parlando di Calvino e Viret - che erano predicatori insieme a Ginevra quando vi giunse per la prima volta dall'Italia - usa queste parole: Sicut in Calvino insignem doctrinam, sic in Vireto singularein eloquentiam, et in commovendisaffettibus efficacitatem admirabar; cioè, come Calvino ammiravo per l'eccellente cultura, così non meno Viret per la sua singolare eloquenza ed efficacia nel suscitare affetti. Anche Beza era della stessa mente, come appare da quel suo epigramma:

“La chiesa francese si è recentemente meravigliata di Calvino

Nessuno lo ha insegnato più saggiamente;

Ammira il miele che ancora cola dei prati

Nessuno parla più dolcemente di così".

a Solino, prefazione

b Cicerone lasciò scritto sui libri di Attico che erano adornati per il fatto stesso che trascuravano gli ornamenti.

c domanda cieca.

d Mancanza di spirito o di buon senso; noioso, insipido, stupido; insensato, assurdo.

e Non faceto; non spiritoso

f Zanch., Varie , Ep. Ded.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità