Gioire nella speranza; paziente nella tribolazione; istante continuo nella preghiera;

ver. 12. Gioire nella speranza ] La speranza rende presenti le gioie assenti, i desideri, le pienezze e seduce la calamità come fa il tempo la buona compagnia. Ma senza speranza, la pazienza è fredda quasi al quarto grado, e questo non è che un po' di veleno. Era un'abitudine degli stoici che un uomo saggio fosse libero, come dalla paura, così anche dalla speranza. Quanto meglio gli Elpistici, un'altra specie di filosofi, che ritenevano la speranza l'unico soggiorno e staffa della vita dell'uomo, senza la quale vivere non sarebbe che giacere morente! Questa vita sarebbe poco meglio dell'inferno, dice Bernard, se non fosse per le speranze del paradiso.

Sed superest sperare salutem, e questo tiene la testa al di sopra dell'acqua, questo tiene il cuore in alto tutte le piene di afflizioni, come il sughero fa la linea, come le vesciche fanno il corpo nel nuoto. Ibat ovans animis et spe sua damna levabat, Andava con animo gioioso e speranza di essere liberato dalle sue corruzioni, dice Bembus riguardo a Santo Stefano che andava alla morte. ( Vivere spe vidi qui moriturus erat.

Ovidio.) Cerco di vivere di speranza chi stava per morire. Chi ha visioni di gloria e ha sicure speranze nel cielo, non importerà una pioggia di pietre; colui che deve impossessarsi di un regno non sopporterà un brutto giorno. La speranza infallibile è fondata su una fede non finta, che senza la sua gioia è di rado indicibile e piena di gloria, 1 Pietro 1:8 .

Paziente nella tribolazione ] Sopportando le pressioni, come tra molti altri martiri Nicholas Burton, che tra il rogo, e nella fiamma, era così paziente e allegro, che i carnefici dissero che il diavolo aveva la sua anima prima di venire a il fuoco, e quindi i suoi sensi di sentimento erano passati. (Atti e lun.)

Continuare l'istante nella preghiera ] Costante e istantaneo, προσκαρτερουντες. Una metafora dei cani da caccia, che non rinunciano al gioco finché non ce l'hanno. Nazianzeno dice di sua sorella Gorgonia, che era così dedita alla preghiera, che le sue ginocchia sembravano crescere fino al suolo. Di Trasilla, si narra, che essendo morta fu trovata con i gomiti duri come un corno, appoggiandosi ad una scrivania presso la quale era solita pregare.

Si dice che San Giacomo avesse le ginocchia dure come quelle di un cammello, per il suo continuo inginocchiarsi in preghiera. E Paolo l'Eremita fu trovato morto inginocchiato in ginocchio, alzando le mani, alzando gli occhi; così che il morto stesso sembrava ancora vivere e pregare Dio. (Girolamo.)

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