Poiché non avrò più pietà degli abitanti del paese, dice l'Eterno: ma, ecco, io metterò ciascuno nelle mani del suo prossimo e nelle mani del suo re: ed essi colpiranno il paese, e fuori di la loro mano non li libererò.

ver. 6. Poiché non avrò più pietà degli abitanti del paese ] O, sicuramente non avrò pietà, ecc. Una frase spaventosa, scritta con il sangue, e che esala nient'altro che distruzione totale. Davide sapeva cosa faceva quando preferiva cadere nelle mani del Signore piuttosto che degli uomini. Poiché le sue misericordie sono molte, e presto si pente riguardo ai suoi servi; "ma le tenere misericordie degli empi sono crudeli", Proverbi 12:10 .

Quei pastori nel versetto precedente erano lupi feroci, Atti degli Apostoli 20:29 ; che meraviglia dunque che non abbiano risparmiato il gregge? Ma mentre Dio li compiangeva, c'era "speranza in Israele riguardo a questa cosa", come disse, Esdra 10:2 ; mentre ora che l'anima di Dio è disgiunta da loro e le sue viscere chiuse, la desolazione deve necessariamente essere alla porta accanto, per Geremia 6:8 "Non mi terrorizzare, o Signore", disse quel profeta, Geremia 17:17 , e allora non m'importa se tutto il mondo mi disapprova e si oppone a me.

Ma guai a Loruamah, il popolo dell'ira di Dio e della sua maledizione. Ho notato prima, da Geremia 16:13 , che il fatto che non ti mostrerò alcun favore di Dio era peggiore di quello che ti caccerò da questa terra.

Libererò gli uomini ] Ebr. Li farò trovare, tirandoli fuori dai loro buchi di partenza e dai luoghi in agguato. "Il male darà la caccia all'uomo violento per distruggerlo", Salmi 140:11 .

Ognuno nella mano del prossimo] Come nella mano del boia. Ciò si adempì, specialmente durante l'assedio dei sediziosi entro le mura di Gerusalemme, un uomo che dimostrava un lupo, anzi, un diavolo per un altro.

E nelle mani del suo re ] L'imperatore romano, che invero rinunciò al nome di re per evitare l'odio del popolo, e tuttavia esercitò il pieno potere dei re sia in patria che all'estero. Questi Giudei, prima soggiogati dai Romani e ridotti in provincia, si ribellarono in seguito (sebbene una volta, in opposizione a Cristo, avessero gridato: Non abbiamo re che Cesare), e quindi, dopo cinque mesi di assedio, completamente rovinato: per quanto con estrema carestia e quanto con furore di spada, perirono in Gerusalemme, e nella provincia attigua, come afferma Eusebio, circa 60.000 uomini capaci di portare armi. Oppure, come sostiene Giuseppe Flavio, che fu testimone oculare e presente in guerra, morirono 1.100.000, oltre ad altri fatti prigionieri, per un numero di 97.000.

E colpirò il paese ] In modo che sia rimasto per così dire, costretto a letto da allora.

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