37 Distogli i miei occhi dal vedere la vanità; e vivificami nella tua via.

      Qui, 1. Davide prega per la grazia che trattiene, affinché possa essere impedito e trattenuto da ciò che lo ostacolerebbe nella via del suo dovere: Distogli i miei occhi dal vedere la vanità. Gli onori, i piaceri e i profitti del mondo sono le vanità, il cui aspetto e la cui prospettiva allontanano moltitudini dai sentieri della religione e della pietà. L'occhio, quando è fissato su questi, infetta il cuore con l'amore di loro, e così è alienato da Dio e dalle cose divine; e quindi, come dovremmo fare un patto con i nostri occhi, e dare loro l'incarico, che non vadano dietro, e tanto meno si fissino su ciò che è pericoloso ( Giobbe 31:1), quindi dobbiamo pregare che Dio con la sua provvidenza tenga la vanità lontana dai nostri occhi e che con la sua grazia ci impedisca di innamorarci alla vista di essa.

2. Prega per grazia costrittiva, affinché non solo possa essere trattenuto da tutto ciò che ostacolerebbe il suo progresso verso il cielo, ma possa avere quella grazia che era necessaria per spingerlo in quel progresso: " Ravvivami tu nella tua via; accelerami per riscattare il tempo, per migliorare le opportunità, per andare avanti e per compiere ogni dovere con vivacità e fervore di spirito". Guardare la vanità ci fa addormentare e rallenta il nostro passo; un viaggiatore che sta a guardare ogni oggetto che si presenta alla sua vista non libererà il terreno; ma, se i nostri occhi sono distolti da ciò che ci distoglie, i nostri cuori saranno tenuti a ciò che ci entusiasmerà.

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