Per chi fa... - Questo versetto contiene una ragione di ciò che Paolo aveva appena detto; e la ragione è che tutto ciò che ognuno di loro possedeva era stato derivato da Dio, e nessuna dotazione che avevano, poteva essere posta come fondamento per l'autocelebrazione e il vanto. L'apostolo qui ha senza dubbio negli occhi i maestri della chiesa di Corinto, e intende mostrare loro che non c'era motivo di orgoglio o di assumere la preminenza. Poiché tutto ciò che possedevano era stato dato da Dio, non poteva essere occasione di vanto o di fiducia in se stessi.

Differenziarsi da un altro - Chi ti ha separato da un altro; o chi ti ha reso superiore agli altri. Questo può riferirsi a tutto ciò in cui uno era superiore agli altri, o distinto da loro. L'apostolo si riferisce senza dubbio a quelle conquiste nella pietà, nei talenti o nella conoscenza per cui un maestro era più eminente di altri. Ma la stessa domanda può essere applicata alle doti mentali innate; alle opportunità di istruzione; alle disposizioni con cui si eleva nel mondo; alla salute; alla proprietà; alla pietà; all'eminenza e all'utilità nella chiesa.

È Dio che fa uno, in ciascuno di questi aspetti, diverso dagli altri; ed è particolarmente vero per quanto riguarda la pietà personale. Se Dio non fosse intervenuto e non avesse fatto la differenza, tutto sarebbe rimasto uguale sotto il peccato. La razza avrebbe rigettato insieme la sua misericordia; ed è solo per il suo amore distintivo che qualcuno è portato a credere ed essere salvato.

E che cosa hai - Sia talento, pietà, di apprendimento.

Che tu non hai ricevuto - Da Dio. Con qualsiasi mezzo tu l'abbia ottenuto, è stato un dono di Dio.

Perché ti glori... - Perché ti vanti come se fosse il risultato della tua fatica, abilità o sforzo. Questo non è progettato per scoraggiare lo sforzo umano; ma per scoraggiare uno spirito di vanagloria e di vanto. Un uomo che fa lo sforzo più doloroso e fedele per ottenere qualcosa di buono, se avrà successo, farà risalire il suo successo a Dio. Sentirà ancora che è Dio che gli ha dato la disposizione, il tempo, la forza, il successo.

E sarà grato di essere stato in grado di fare lo sforzo; non vanitoso, né orgoglioso, né vanaglorioso, perché ha avuto successo. Questo passaggio afferma una dottrina generale, secondo cui il motivo per cui un uomo differisce da un altro deve essere ricondotto a Dio; e che questo fatto dovrebbe reprimere ogni vanto e gloria, e produrre la vera umiltà nelle menti dei cristiani. Si può osservare, tuttavia, che vale tanto per il rango intellettuale, per la salute, per la ricchezza, per il cibo, per il vestito, per la libertà, per la pace, quanto per la religione, che tutto viene da Dio; e come questo fatto, così ovvio e ben noto, non reprime gli sforzi delle persone per preservare la loro salute e per ottenere proprietà, così non dovrebbe reprimere i loro sforzi per ottenere la salvezza.

Dio governa il mondo sugli stessi buoni principi ovunque; e il fatto che egli sia la fonte di tutte le benedizioni, non dovrebbe operare per scoraggiare, ma dovrebbe indurre allo sforzo umano. La speranza del suo aiuto e della sua benedizione è l'unico motivo di incoraggiamento in ogni impresa.

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