Ecco, io ti ho fatto piccolo - Dio, avendo dichiarato i Suoi giudizi futuri su Edom, assegna il primo motivo di quei giudizi. L'orgoglio era la radice del peccato di Edom, poi l'invidia; poi seguì l'esultanza per la caduta del fratello, la durezza di cuore e lo spargimento di sangue. Tutto questo era contro la disposizione della Provvidenza di Dio per lui. Dio lo aveva fatto piccolo, di numero, di onore, di territorio. Edom era un popolo di montagna selvaggio.

Era fortemente custodito nella dimora cinta di roccia, che Dio gli aveva assegnato. Come gli svizzeri oi tirolesi di un tempo, o gli abitanti del monte Caucaso ora, aveva forza per resistere attraverso i vantaggi della sua situazione, non per aggressione, a meno che non fosse quella di un'orda di predoni. Ma la bassezza, come la usano le persone, è la madre della bassezza o dell'orgoglio. Un basso stato, accettato dalla grazia di Dio, è il genitore dell'umiltà; quando ci si ribella, genera una maggiore intensità di orgoglio che di grandezza, perché quell'orgoglio è contro la natura stessa e la nomina di Dio.

L'orgoglio della grandezza umana, per quanto peccaminosa, è alleato con una naturale nobiltà di carattere. Copiando perversamente la grandezza di Dio, l'anima, quando riceve lo Spirito di Dio, si spoglia del pantano e conserva la sua nobiltà trasfigurata dalla grazia. La presunzione della piccolezza ha l'orrore di quelle mostruose combinazioni, tanto più orrende, perché innaturali, non solo corruzione ma deformazione della natura.

Edom non ha mai tentato nulla di importante da solo. "Sei molto disprezzato". La debolezza, di per sé, non è né spregevole né “disprezzata”. È disprezzato solo quando si vanta di essere ciò che non è. Dio dice a Edom ciò che, in mezzo al suo orgoglio, era di per sé "spregevole"; quello che sarebbe stato in seguito, "disprezzato".

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