Anche oggi - In questo momento. Non sono sollevato. Non mi dai consolazione. Tutto quello che dici non fa che aggravare i miei guai.

La mia lamentela - Vedi le note a Giobbe 21:3 .

Amaro - Triste, malinconico, angosciante. Il significato non è che si lamentasse con amarezza nel senso che quelle parole avrebbero naturalmente trasmesso, o che intendeva criticare Dio, ma che il suo caso era difficile. I suoi amici non gli davano sollievo e invano aveva cercato di portare la sua causa davanti a Dio. Questa è ora, come procede ad affermare, la causa principale della sua difficoltà. Non sa dove trovare Dio; non può avere davanti a sé la sua causa.

Il mio tratto - Margine, come in ebraico "mano"; cioè la mano che è su di me, o la calamità che mi è stata inflitta. La mano è rappresentata come strumento per infliggere punizione, o causare afflizione; vedi le note a Giobbe 19:21 .

Più pesante dei miei gemiti - I miei sospiri non sono proporzionati alle mie sofferenze. Non sono un'espressione adeguata dei miei mali. Se pensi che mi lamento; se mi sento gemere, tuttavia le sofferenze che sopporto sono molto al di là di ciò che queste sembrerebbero indicare. Sospiri e gemiti non sono impropri. Sono spinti dalla natura e forniscono "un po' di" sollievo a chi ne soffre. Ma non dovrebbero essere:

(1) con uno spirito di mormorio o di lamentela;

(2) non dovrebbero essere al di là di ciò che richiedono le nostre sofferenze, o la corretta espressione delle nostre sofferenze. Non dovrebbero essere tali da indurre gli altri a supporre che soffriamo più di quanto in realtà facciamo.

(3) dovrebbero - quando ci vengono estorti dalla gravità della sofferenza - portarci a guardare in quel mondo dove nessun gemito sarà mai ascoltato.

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