Nessuno è così feroce da osare eccitarlo - Nessuno ha il coraggio di svegliarlo e provocarlo.

Chi dunque può stare davanti a me? - Il significato di questo è chiaro. È: “Se una delle mie creature è così formidabile che l'uomo non osa attaccarla, come può competere con il grande Creatore? Questo può forse essere concepito come un rimprovero di Giobbe. Aveva espresso il desiderio di portare la sua causa davanti a Dio e di sollecitare la discussione davanti a lui per rivendicare se stesso. Dio qui gli mostra quanto deve essere disperata una gara con l'Onnipotente.

L'uomo trema ed è disarmato del suo coraggio anche alla vista di una delle creature di Dio. Sopraffatto dalla paura, si ritira dal concorso contemplato, e fugge via. Come poteva allora presumere di contendere con Dio? Che speranze poteva avere in una gara con lui?

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