Prima che venga il grande e terribile Giorno del Signore - o : “I giorni della nostra vita sono i nostri giorni in cui facciamo ciò che ci piace; quello sarà il “Giorno del Signore”, quando Lui, il nostro Giudice, chiederà conto di tutte le nostre azioni. Sarà “grande”, perché è l'orizzonte del tempo e dell'eternità; l'ultimo giorno del tempo, l'inizio dell'eternità. Porrà fine al mondo, alla colpa, ai deserti, nel bene o nel male.

Sarà “grande”, perché in essa si faranno grandi cose. Cristo con tutti i suoi angeli scenderà e siederà sul suo trono; tutti quelli che sono vissuti o vivranno saranno posti davanti a Lui per essere giudicati; tutti i pensieri, le parole e le azioni saranno pesati con la massima precisione; su tutti sarà emessa una sentenza, assoluta, irrevocabile per l'eternità; i santi saranno assegnati al cielo, gli empi all'inferno; in mezzo sarà posto un grande abisso, che li separerà per sempre, così che gli empi non vedranno mai i pii né il cielo né Dio; ma sarà rinchiuso in una prigione per sempre e brucerà finché il cielo sarà il cielo, o Dio sarà Dio.

” : “Quel giorno sarà grande per i fedeli, terribile per gli increduli; grande per coloro che dicevano: "Veramente questi è il Figlio di Dio"; terribile per coloro che dicevano: 'Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli.'” : “Quando poi ti affretti a qualsiasi peccato, pensa a quel terribile e insopportabile seggio del giudizio di Cristo, dove il giudice siede sul suo alto trono , e tutta la creazione resterà in soggezione alla Sua gloriosa Apparizione e saremo portati, uno per uno, a rendere conto di ciò che abbiamo fatto nella vita.

Allora presso colui che ha fatto molto male nella vita, staranno angeli terribili. "Là" sarà il profondo abisso, l'oscurità invalicabile, il fuoco senza luce, che conserva nell'oscurità il potere di bruciare, ma privo dei suoi raggi. C'è il verme avvelenato e vorace che divora insaziabile e mai sazio, infliggendo con i suoi rosicchiare fitte insopportabili. C'è quella punizione più acuta di tutte, quella vergogna e quell'eterno rimprovero. Temi queste cose; e, istruito da questo timore, tieni nella tua anima come con un freno la concupiscenza del male”.

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