Ed Efraim disse: Eppure sono diventato ricco - Letteralmente: "Sono semplicemente ricco". Come se dicesse: «l'unico risultato di tutto questo, di cui mi accusano i profeti, è che 'mi sono arricchito': e siccome Dio mi fa così bene, è prova certa che non è dispiaciuto di me, che 'nessuna iniquità' può essere 'trovata in me;'” l'argomento pratico ordinario degli uomini, finché Dio trattiene le Sue punizioni, che le loro vie non possono essergli così spiacevoli.

Con la gente di questo mondo, con i suoi politici, nel commercio, è l'unico argomento decisivo: "Avevo ragione, perché ci sono riuscito". "È stata una buona speculazione, perché ne ha guadagnati migliaia". “è stata una buona politica, per vedere i suoi frutti. Una risposta, alla quale il pagano rise, “la gente mi sibila, ma io, io, al sicuro a casa, mi applaudo, quando la moneta tintinna nel mio petto”. Il pagano lo ridicolizzò; I cristiani lo mettono in atto. Ma in verità, il fatto che Dio non punisca, è spesso l'evidenza del suo estremo dispiacere.

Non troveranno alcuna iniquità in me, che era peccato - I mercanti di Efraim continuano la loro protesta; "in tutta la fatica delle mie mani, in tutto il mio acquisto e vendita, i miei affari, contratti, non possono portare a casa mia iniquità", e poi, in un tono di semplice innocenza, aggiungono, 'quello' era 'peccato, ' come se 'non potessero' fare, cosa fare fosse peccato. Nessuno sospetta di se stesso meno di quelli intenti al guadagno.

Le cattive abitudini di altri commercianti, le abitudini del commercio, l'apparente necessità di alcune frodi, la convenzionalità di altre, la minuzia di altre, con la loro frequente ripetizione, accecano l'anima, finché non vede più peccato, mentre, con ogni più piccolo vendita, “vendono la propria anima per giunta” .

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