Di cui abbiamo molte cose da dire e difficili da dire, visto che sei ottuso di udito. Di chi abbiamo molte cose da dire - Le parole περι οὑ, che traduciamo di chi, sono variamente applicate:

1. A Melchisedec;

2. A Cristo;

3. Al sacerdozio senza fine.

Coloro che comprendono il luogo di Melchisedec, suppongono che sia in riferimento a ciò che l'apostolo riprende l'argomento nel capitolo settimo, dove si dice molto di più su questo argomento, sebbene non molto difficile da comprendere; e infatti non è da supporre che gli Ebrei potessero essere più capaci di comprendere l'argomento quando l'apostolo scrisse il settimo capitolo di quanto lo fossero quando, poche ore prima, aveva scritto il quinto.

È più probabile, quindi, che le parole siano da intendersi nel senso di Gesù, o di quel sacerdozio senza fine, di cui poco prima parlava, e che è un argomento che i cristiani carnali non possono facilmente comprendere.

Difficile da pronunciare - Δυσερμηνευτος· Difficile da interpretare, perché Melchisedec era una persona tipica. O se si riferisce al sacerdozio di Cristo, che è ancora più difficile da spiegare, poiché implica, non solo il suo essere stato costituito sacerdote secondo questo ordine tipico, ma il suo pagare il riscatto per i peccati del mondo intero; e il suo soddisfare la giustizia divina con questo sacrificio, ma anche aprendo così il regno dei cieli a tutti i credenti e dando al mondo intero l'ingresso al santo dei santi con il suo sangue.

Stupido d'udito - Νωθροι ταις ακοαις· Le vostre anime non stanno al passo con le dottrine e le esortazioni che vi sono state consegnate. Poiché νωθρος significa una persona che cammina pesantemente e fa poca velocità, è qui elegantemente applicato a coloro che sono chiamati alla razza cristiana, hanno la strada spianata davanti a loro, come procedere specificato e le benedizioni da ottenere enumerate, eppure non fanno sforzi per andare avanti, ma imparano sempre e non sono mai in grado di arrivare alla piena conoscenza della verità.

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