Il Signore Dio disse al serpente: Poiché hai fatto questo, sii sei stata maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; camminerai sul tuo ventre e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. E il Signore Dio disse al serpente: Non si chiede al tentatore perché ha sedotto la donna; non può scaricare la colpa su nessun altro; egli stesso tentato cadde, ed è naturale per lui, tale è la sua inimicizia, ingannare e distruggere tutto ciò che può.

La sua colpa non ammette scuse, e quindi Dio comincia a pronunciare la sentenza su di lui per primo. E qui bisogna considerare una duplice frase, una su Satana e l'altra sull'agente da lui impiegato. Il nachash, che suppongo sia stato a capo di tutti gli animali inferiori, e in una sorta di società e intimità con l'uomo, deve essere molto degradato, bandito del tutto dalla società umana e privato del dono della parola.

Maledetto sei tu sopra tutto il bestiame e sopra ogni bestia dei campi: sarai considerato il più spregevole degli animali; camminerai sul tuo ventre, non camminerai più eretto, ma segnerai ugualmente il suolo con le tue mani e i tuoi piedi; e polvere mangerai - sebbene in precedenza possieda la facoltà di distinguere, scegliere e purificare il tuo cibo, d'ora in poi ti nutrirai come il quadrupede più stupido e abietto, per tutti i giorni della tua vita - attraverso tutte le innumerevoli generazioni della tua specie.

Dio vide convenire manifestare il suo dispiacere contro l'agente impiegato in questa malinconica faccenda; e forse questo è fondato sulla parte che ha avuto l'intelligente e sottile nachash nella seduzione dei nostri progenitori. Vediamo che ne era capace e abbiamo qualche motivo per credere che sia diventato uno strumento disponibile.

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