E quando i fratelli di Giuseppe videro che il loro padre era morto, dissero: Giuseppe forse ci odierà e certamente ci ricompenserà di tutto il male che gli abbiamo fatto. Hanno visto che il loro padre era morto - Questo dimostra allo stesso tempo sia un senso di colpa nelle loro coscienze, sia una mancanza di fiducia nel loro fratello. Avrebbero potuto supporre che fino a quel momento avesse rinunciato a punirli solo a causa del padre; ma ora che era morto e Giuseppe li aveva completamente in suo potere, immaginavano che si sarebbe vendicato su di loro per la loro precedente condotta nei suoi confronti.

Così la coscienza registra la criminalità; e, dando vita a continue paure e dubbi, distrugge ogni pace mentale, sicurezza e fiducia. Su questo argomento un poeta elegante ha parlato con il suo solito punto e discernimento: -

Exemplo quodcumque malo committitur, ipsi

Displicet auctori. Prima est haec ultio, quod se

Judice nemo nocens absolvitur, improba quamvis

Gratia fallaci Praetoris vicerit urna.

giov. Sab. xiii. 1, ecc.

Felicemente metafrasato da Mr. Dryden: -

Colui che commette una colpa troverà presto La colpa pressante grava sulla sua mente. Sebbene tangenti, o favore affermino la sua causa, lo dichiarino innocente ed eludano le leggi, Nessuno si dimette; il suo stesso pensiero imparziale danneggerà, e la coscienza registrerà la colpa. Questo, per primo, lo sente il malvagio.

Lo abbiamo visto nella storia precedente, spesso esemplificato nel caso dei fratelli di Giuseppe.

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