(Poiché non siamo che di ieri, e non sappiamo nulla, perché i nostri giorni sulla terra sono un'ombra:) Poiché siamo ma di ieri, e non sappiamo nulla - È evidente che Bildad si riferisce a quei tempi in cui la vita umana è stata prolungata a un data molto più lunga di quella in cui Giobbe 54 ed; quando gli uomini, dal lungo periodo di otto o novecento anni, ebbero occasione di fare molte osservazioni, e di fare tesoro di un vasto fondo di conoscenze ed esperienze.

In confronto a loro, considera quell'età come nulla, e quella generazione come solo di ieri, non avendo avuto occasione di accumulare conoscenza: né potevano aspettarselo, poiché i loro giorni sulla terra non sarebbero che un'ombra, in confronto a quella tempo sostanziale in cui i padri avevano vissuto. Forse qui ci può essere un'allusione all'ombra proiettata dallo gnomone di un quadrante, durante il tempo in cui il sole è sopra l'orizzonte.

Com'è un solo giorno solare, così è la nostra vita. Il seguente bellissimo motto che ho visto su una meridiana: Umbrae Sumus! "Siamo ombre!" riferendosi alle diverse ombre con cui lo gnomone scandiva le ore, nel corso della giornata; e tutto destinato a trasmettere questa lezione morale ai passeggeri: la tua vita è composta di tempo, segnato da ombre come queste. Tale è il tempo, tale sei tu; fugaci, transitori, immateriali.

Queste ombre perdute, il tempo è perso; tempo perso, anima perduta! Lettore, attenzione! L'autore di questo libro aveva probabilmente davanti agli occhi queste parole di Davide, nella sua ultima preghiera, 1 Cronache 29:15 : "Poiché noi siamo stranieri davanti a te e forestieri, come lo furono tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra sono come un Ombra, e non c'è attesa, non c'è motivo di sperare che si prolunghino, perché le nostre vite sono limitate a settant'anni e dieci, come la media della vita anche dei vecchi.

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