E le sue porte si lamenteranno e faranno cordoglio; ed ella, essendo desolata, siederà per terra. Sedersi a terra - Sedersi a terra era una postura che denotava lutto e profonda angoscia. Il profeta Geremia ( Lamentazioni 2:8 ) gli ha dato il primo posto tra tanti indizi di dolore, nella seguente elegante descrizione dello stesso stato di angoscia del suo paese: -

«Gli anziani della figlia di Sion siedono per terra, tacciono: hanno gettato polvere sul loro capo, si sono cinti di sacco, le vergini di Gerusalemme hanno chinato il capo fino a terra».

"Troviamo la Giudea", dice il signor Addison, (su Medaglie, Dial. ii), "su diverse monete di Vespasiano e di Tito, in una posizione che denota dolore e prigionia. Non ho bisogno di menzionarla seduta per terra, perché noi hanno già parlato dell'idoneità di una tale posizione a rappresentare un'estrema afflizione.Immagino che i romani potrebbero tenere d'occhio i costumi della nazione ebraica, così come quelli del loro paese, nei numerosi segni di dolore che hanno posto su questa figura.

Il salmista descrive gli ebrei che lamentano la loro prigionia nella stessa posizione pensosa: "Presso le acque di Babilonia ci siamo seduti e abbiamo pianto, ricordandoci di te, o Sion". Ma ciò che è più notevole, troviamo la Giudea rappresentata come una donna addolorata seduta per terra, in un passo del profeta, che predice proprio la prigionia registrata su questa medaglia." Il signor Addison, presumo, si riferisca a questo luogo di Isaia; e quindi deve averlo inteso come un presagio della distruzione di Gerusalemme e della nazione ebraica da parte dei romani: mentre sembra chiaramente riferirsi, almeno nella sua prima e più immediata visione, alla distruzione della città da parte di Nabucodonosor, e scioglimento dello stato ebraico sotto la cattività di Babilonia - L.

Molte delle monete qui menzionate dal Sig. Addison sono nella mia collezione: e ad esse ho già fatto riferimento in questo lavoro. Ne descriverò uno qui. Al Dritto una bella testa dell'imperatore Vespasiano con questa legenda, Imperator Giulio Cesare Vespasianus Augustus, Pontifex Maximus, Tribunitia Potestate Pater Patriae, Console VIII.

Al rovescio un'alta palma, emblema della terra di Palestina, l'imperatore in piedi a sinistra, vicino all'albero, con alle spalle un trofeo; a destra, Giudea sotto la figura di una prigioniera seduta per terra, con la testa appoggiata sulla mano, il gomito sul ginocchio, piangente. Intorno c'è questa leggenda, Giudea Capta. Senato Consulto. Per quanto questa predizione possa riferirsi prossimamente alla distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, sono pienamente dell'opinione che si riferisca in ultima analisi alla rovina finale dello stato ebraico da parte dei romani. E così è stato inteso dalla corsa generale dei migliori e più dotti interpreti e critici.

Commento alla Bibbia, di Adam Clarke [1831].

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