E tutti mangiarono e furono saziati; e raccolsero dei cocci che erano rimasti pieni di dodici canestri. Mangiarono tutti e furono saziati - Poco o molto è lo stesso nelle mani di Gesù Cristo. Ecco un miracolo incontestabile: cinquemila uomini, oltre a donne e bambini, nutriti con cinque focacce e due pesci! Qui doveva essere una creazione manifesta di sostanza - le parti del pane non erano dilatate per farle apparire grandi, né c'era alcuna delusione nel mangiare - poiché tutti mangiavano ed erano tutti saziati.

Ecco dunque un miracolo di nostro Signore attestato da almeno cinquemila persone! Ma questa creazione del pane non ha dimostrato la potenza illimitata di Gesù? Indubbiamente: e niente di meno che il potere eterno e la Divinità avrebbero potuto realizzarlo.

Presero - dodici ceste - Era consuetudine per molti ebrei portare sempre con sé una cesta: e la congettura del signor Wakefield qui è molto ragionevole: - "Dal numero qui precisato, dovrebbe sembrare che ogni apostolo riempisse il suo cestino del pane». Alcuni pensano che gli ebrei portassero ceste in ricordo della loro schiavitù egiziana, quando erano soliti portare l'argilla e la stoppia per fare i mattoni, in una cesta che veniva appesa al collo.

Questo sembra essere ciò a cui Sidonio Apollinare si riferisce nelle seguenti parole, Epist. vii. 6. Ordinis res est, ut, (dum in allegorica versamur Aegypto) Pharao incedat cum diademate, Israelita cum Cophino.

Queste parole di Alcimus Avitus, lib. v. 30, hanno lo stesso effetto: -

Servitii longo lassatam pondere plebem,

Oppressos cophinis humeros, attritaque collo

Sembra che un cesto al collo, e un mucchio di fieno, fossero la caratteristica generale di questo popolo a lungo asservito e oppresso nei diversi paesi in cui soggiornava.

Giovenale cita anche il Canestro e il fieno: -

Cum dedit ille locum, cophino faenoque relicto,

Arcanam Judaea tremens mendicat in aurem

sabato vi. 542

Un'ebrea zingara ti sussurra all'orecchio -

I suoi beni un cesto, e il fieno vecchio il suo letto,

Va a zonzo, e predice il futuro, guadagna il suo pane

Dryden

E ancora, sab iii.:13: -

Nunc sacri fontis nemus, et delubra locantur

Judaeis, quorum cophinus, faenumque supellex

Ora la fontana, il boschetto e il ventaglio un tempo consacrati,

sono lasciati agli ebrei, un miserabile treno errante,

la cui ricchezza non è che un cesto pieno di fieno?

Gifford

La semplice ragione per cui gli ebrei portavano con sé ceste sembra essere questa: - Quando andavano nei paesi dei Gentili, portavano con sé le proprie provviste, perché avevano paura di essere contaminati mangiando la carne dei pagani. Questo li obbligava probabilmente anche a portare con sé del fieno per dormire: ed è a questo, con ogni probabilità, che allude Giovenale.

Dopo che cinquemila furono sfamati, rimasero almeno dodici volte tanto quanto l'intera moltitudine all'inizio si sedette! Vedi la nota su Luca 9:16 .

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