Non c'è dunque nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne, ma secondo lo Spirito. Non c'è dunque ora nessuna condanna - Per rendere giustizia al ragionamento di san Paolo, questo capitolo deve essere letto in stretta connessione con il precedente. Là abbiamo visto le lotte infruttuose di un ebreo risvegliato, che cercava il perdono e la santità da quella legge che sapeva di aver infranto; e in cui non poteva trovare alcun provvedimento per il perdono, e nessun potere di santificazione.

Questa convinzione lo ha portato sull'orlo della disperazione, e, essendo sul punto di perdere ogni speranza, sente parlare di redenzione da parte di Gesù Cristo, ringrazia Dio per la prospettiva che ha di salvezza, la chiede e la riceve; e ora magnifica Dio per il dono ineffabile di cui è stato reso partecipe.

Coloro che ora trattengono la parola, per indicare con essa soltanto la dispensazione evangelica, non comprendono tutto il significato degli apostoli. L'apostolo non si è occupato solo di cose generali, ma anche di quelle particolari. Non si è limitato a sottolineare la differenza tra le due dispensazioni, quella mosaica e quella cristiana; ma sotto il primo segna lo stato di penitente, e sotto il secondo quello di credente.

L'ultimo capitolo si chiudeva con un resoconto della profonda angoscia del penitente; questo si apre con un racconto della sua salvezza. L'ora, dunque, nel testo, deve riferirsi più al felice passaggio dalle tenebre alla luce, dalla condanna al perdono, di cui ora gode questo credente, che alla dispensazione cristiana che prende il posto dell'economia ebraica.

Che non camminano secondo la carne, ecc. - In questo versetto troviamo la potenza e la virtù dello schema evangelico; perdona e santifica; la legge ebraica non poteva fare né l'uno né l'altro. Per fede in nostro Signore Gesù Cristo il penitente, condannato dalla legge, è perdonato; l'uomo carnale, lavorando sotto l'influenza prepotente del peccato della sua natura, è santificato. Egli è prima giustificato liberamente; non sente condanna; è pienamente santificato; non cammina secondo la carne, ma secondo lo Spirito.

Quest'ultima clausola manca nei principali MSS., versioni e padri. Griesbach lo ha escluso dal testo; e il dottor White dice, Certissime delenda; dovrebbe indubbiamente essere cancellato. Senza di essa, il brano recita così: Non c'è dunque condanna per coloro che sono in Cristo Gesù; per la legge dello Spirito di vita, ecc. È un punto abbastanza scontato, che quelli che sono in Cristo Gesù, che credono nel suo nome, hanno la redenzione nel suo sangue; sono resi partecipi del suo Spirito e hanno la mente in loro che era in lui; non camminerà secondo la carne, ma secondo lo Spirito: dunque la cosa stessa è inclusa nell'essere in Cristo, che si esprima o no: ed è stato probabilmente per rendere la cosa più evidente, che questa clausola esplicativa è stata aggiunta da alcuni copista, poiché non sembra aver costituito una parte originale del testo; ed è molto probabile che sia stato inserito qui dal quarto versetto.

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