(9-11) Parti, Medi ed Elamiti.... — L'elenco che segue è caratteristico dello storico preparato — formato, forse, come nella scuola di Strabone (vedi Introduzione a san Luca ) — che aveva accuratamente indagato quali nazioni fossero rappresentate a quella grande Pentecoste, il quale era stato presente, almeno, a una successiva Pentecoste ( Atti degli Apostoli 21:15 ), e conosceva il tipo di folla che vi si radunò.

C'è una sorta di ordine, come quello di uno che osserva dall'alto l'impero romano, a cominciare dal grande regno dei Parti, che era ancora, come ai tempi di Crasso, il più temibile dei suoi nemici; poi l'antico territorio dei Medi che un tempo era stato così strettamente connesso con la storia dei loro padri; poi, il nome dei Persiani essendo stato gettato in secondo piano, il popolo affine di Elam (comunemente reso Persia nei LXX.

) di cui Strabone parla come condotto ai monti (XI. 13, § 6); poi le grandi città del Tigri e dell'Eufrate, dove i “principi della cattività” regnavano ancora su una numerosa popolazione ebraica; poi passando a sud ea ovest in Giudea; poi in Cappadocia, nell'interno dell'Asia Minore; poi al Ponto, sulla sponda settentrionale bagnata dall'Eusino; poi verso ovest alla provincia proconsolare dell'Asia, di cui Efeso era la capitale.

Da Efeso l'occhio si dirige verso oriente nella vicina provincia della Frigia; da lì a sud verso la Panfilia; da lì attraverso il Mediterraneo fino all'Egitto; a ovest di Cirene; verso nord, riattraversando il Mediterraneo, fino alla grande capitale dell'impero; poi, come per un ripensamento, alle due regioni di Creta e dell'Arabia che erano state precedentemente omesse. L'assenza di alcuni paesi che ci saremmo aspettati di trovare nell'elenco — Siria, Cilicia, Cipro, Bitinia, Macedonia, Acaia, Spagna — non è facile da spiegare, ma è comunque un indizio che ciò che abbiamo non è un elenco artificioso redatto in un secondo momento, ma un vero e proprio resoconto di coloro la cui presenza alla Festa era stata accertata dallo storico.

Forse potrebbero essere stati omessi perché ebrei e convertiti provenienti da loro parlerebbero naturalmente greco, e non ci sarebbe meraviglia per loro nel sentire i galilei parlare in quella lingua. La presenza di Giuda nell'elenco è quasi inaspettata quanto l'assenza degli altri. Questo, pensiamo, potrebbe essere stato dato per scontato. Alcuni critici hanno di conseguenza ipotizzato che "India" debba essere la vera lettura, ma senza alcun MS.

autorità. Forse, gli uomini di Giuda sono nominati come partecipi della meraviglia che i galilei non si distinguessero più per il loro patois provinciale . (Nota comp. su Matteo 26:73 .)

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità