E tremava e stupiva... — Le parole stanno, per quanto riguarda l'autorità testuale, sullo stesso piano delle precedenti, ma, per lo stesso motivo, saranno trattate qui. Notiamo (1) l'uso della parola "Signore", ora, dobbiamo credere, con un nuovo significato, applicato al Nazareno che prima aveva disprezzato. (2) L'intera resa della propria volontà a quella di Colui che in tal modo riconobbe come comandante della sua fedeltà.

In quel momento Cristo fu formato in lui ( Galati 1:16 ); l'uomo nuovo prese vita. Viveva in Cristo, e Cristo in lui. “Non io, ma Cristo che vive in me” ( Galati 2:20 ) era ormai l'assioma della sua vita.

Alzati ed entra in città. — Nella narrazione di Atti degli Apostoli 26:16 appare una manifestazione più piena del proposito divino come si fece in questo momento; ma lì san Paolo, nella sua rapida rassegna, riunisce evidentemente, in un breve riassunto, tutta la somma e la sostanza dell'insegnamento che fu associato a quella grande svolta della sua vita.

Possiamo rintracciare nel comando effettivamente dato una tappa della disciplina divina destinata al suo spirito. Silenzio e sottomissione, e acquiescenza nell'ignoranza del futuro, e paziente attesa e preghiera per la luce: tutto ciò era necessario prima che potesse essere pronto per la grande opera che doveva essere affidata al suo incarico.

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