Non videro nessun uomo, tranne Gesù solo. — Le parole, seguendo come seguono il “Non temere”, implicano un netto contrasto con l'espressione avventata di Pietro. E 'stato non “buono” per gli uomini fragili quali fossero loro di rimanere a lungo nella gloria immediata della Presenza. È stato un sollievo vedere “solo Gesù” con loro, come erano soliti vederlo. Quindi nella nostra vita, i momenti di estasi spirituale sono pochi e lontani tra loro, ed è bene per noi che sia così, e che dovremmo essere lasciati a portare la fragranza e il potere della loro memoria nel lavoro della nostra vita comune , e la luce del nostro giorno comune.

Potrebbe non essere sbagliato dire qualche parola sulla credibilità di una narrazione che è di per sé così meravigliosa, ed è stata esposta così spesso agli attacchi di una critica ostile. E (1) è ovvio che ciò che è comunemente noto come metodo di interpretazione razionalistico è qui del tutto inapplicabile. La narrazione degli Evangelisti non può per nessun artificio essere ridotta a una versione colorita di qualche fenomeno naturale che rientra nelle leggi conosciute.

Se accettata, deve essere accettata come appartenente alla regione del soprannaturale. (2) La cosiddetta teoria mitica, che vede in tali narrazioni il puro seguito leggendario delle fantasie oniriche di un'età successiva, è qui naturalmente possibile, come è possibile ovunque la critica arbitraria che postula l'incredibilità del soprannaturale sceglie di applicarlo; ma si può almeno obiettare contro la sua applicazione in questo caso che non c'era nulla nelle aspettative ebraiche del Messia che potesse suggerire una tale leggenda, e che le circostanze ad essa connesse siano tali (ad es.

g., la sua associazione con le sofferenze di nostro Signore, e la strana, brusca espressione di Pietro) come difficilmente si suggerivano né all'immaginazione popolare né a quella di una mente individuale. (3) La posizione che occupa sia nel ministero di nostro Signore che nella formazione spirituale dei discepoli, mentre, da un lato, eleva la Trasfigurazione al di sopra della regione di una mera meraviglia, è, si può ripetere, come non era probabile che venisse in mente a un semplice amante del meraviglioso.

(4) Infine, al linguaggio di Giovanni 1:14 e (sebbene con minore certezza, a causa del dubbio che incombe sulla genuinità di quell'Epistola) di 2 Pietro 1:16 , può sicuramente avere un certo peso probatorio, in quanto di la natura del riferimento allusivo a un fatto che gli autori danno per scontato come generalmente noto.

Al di là del riferimento diretto di san Pietro, notiamo la ricorrenza delle parole “deceduto”, “tabernacolo”, come da esso suggerito ( 2 Pietro 1:13 ; 2 Pietro 1:15 ).

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