(12) La bestia che tu hai visto (13) era e non è; e (14) ascenderanno dall'abisso e andranno in perdizione: e si stupiranno quelli che abitano sulla terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, (15) quando vedono la bestia che era, e non è, eppure è.

(12) La storia della bestia ne ha una triplice descrizione. La prima è una distinzione di questa bestia da tutto ciò che è mai stato in qualsiasi momento: distinzione che è contenuta in questo verso: la seconda è una delineazione o un dipinto della bestia dalle cose presenti, per cui potrebbe anche in quel momento essere conosciuto dal devoto: e questa delimitazione è secondo le sue teste in ( Apocalisse 17:12 ).

Questa bestia è quell'impero di Roma, di cui ho parlato in Cfr Apocalisse 13:11 secondo le mutazioni e mutamenti di cui allora erano già avvenuti, lo Spirito Santo ha distinto e disposto lo stesso. L'apostolo distingue questa bestia da tutte le altre con queste parole "la bestia che tu hai visto, era e non è". Perché così espongo le parole dell'apostolo per amore dell'evidenza, come dichiarerò ulteriormente nelle note seguenti.

(13) Il significato è che quella bestia che hai visto prima in ( Apocalisse 13:1 ) e che ora hai visto, era (dicevo) da Giulio Cesare rispetto a principio, insorgere, stazione, gloria, dominio, modo e famiglia, dalla casa di Giulio: e tuttavia non è la stessa ora, se guardi alla casa e alla famiglia: perché il dominio di questa famiglia si trasferì ad un'altra, dopo la morte di Nerone da quell'altra a un terzo, da una terza a una quarta, e così via, fu variata e alterata da innumerevoli mutamenti.

Infine, l'Impero è uno, come fosse una bestia: ma estremamente vario per stirpi, famiglie e persone. Era dunque (dice Giovanni) nella stirpe o casa di Giulio: e ora non è in quella stirpe, ma traslata in un'altra.

(14) Come se dicesse: "Anche questo stesso che è, tra poco non sarà: ma salirà dal profondo, o dal mare" (come è stato detto) in ( Apocalisse 13:1 ), cioè, sarà un nuovo ceppo tra le nazioni senza differenza e nello stesso stato andrà alla distruzione, o correrà e perirà: e così successivamente nuovi principi o imperatori verranno e andranno, sorgeranno e cadranno, il corpo della bestia rimanendo immobile , ma sballottato con molte frequenti alterazioni, poiché nessuno può non meravigliarsi che questa bestia sia stata in grado di resistere e resistere, in così tante mutazioni, in verità nessun impero che sia mai stato sballottato con così tanti cambiamenti, e per così dire con così tante tempeste del mare, mai continuato così a lungo.

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