Figli nei quali [era] senza macchia, ma bene (f) favorito, e abile in ogni saggezza, e astuto nella conoscenza e comprensione della scienza, e tali che [avevano] capacità in loro di stare nel palazzo del re, e che essi potrebbe insegnare il (g) apprendimento e la lingua dei Caldei.

f) Il re richiedeva tre cose: che fossero di nobile nascita, che fossero intelligenti e dotti, e che fossero di natura forte e bella, in modo che potessero rendergli un servizio migliore. Questo fece per se stesso, quindi non è per lodare la sua liberalità: ma in questo è degno di lode, che stimava la cultura, e sapeva che era un mezzo necessario per governare.

(g) Affinché dimentichino la propria religione e le mode del paese per servirlo meglio al suo proposito: tuttavia non si deve pensare che Daniele abbia appreso alcuna conoscenza che non fosse divina. Rifiutò in tutto e per tutto l'abuso delle cose e la superstizione, tanto che non volle mangiare la carne che il re gli aveva designato, ma si accontentò di apprendere la conoscenza delle cose naturali.

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