Ma Daniele si proponeva in cuor suo di non contaminarsi con la porzione della carne del re, né con il vino che beveva: perciò chiese al principe degli eunuchi di non contaminarsi.

(m) Non che credesse che ci fosse una religione nella carne o nella bevanda (poiché poi mangiò), ma perché il re non doveva indurlo con questo dolce veleno a dimenticare la sua religione e la sua consueta sobrietà, e che nella sua carne e bere poteva ricordare ogni giorno da che gente proveniva. E Daniele porta questo per mostrare come Dio fin dall'inizio lo ha assistito con il suo Spirito, e alla fine lo ha chiamato ad essere un profeta.

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