La carità non viene mai meno: ma se ci sono profezie, falliranno; se ci sono lingue, cesseranno; se c'è conoscenza, svanirà. Perché in parte sappiamo e in parte profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, allora ciò che è in parte sarà eliminato. Quando ero bambino, parlavo da bambino, da bambino capivo, da bambino pensavo: ma quando sono diventato uomo, ho messo da parte le cose infantili.

Per ora vediamo attraverso un vetro, oscuramente; ma poi faccia a faccia: ora lo so in parte; ma allora saprò come anch'io sono conosciuto. E ora dimorano fede, speranza, carità, queste tre; ma la più grande di queste è la carità.

Prego il Lettore di soffermarsi sull'inizio di questo paragrafo, e di meditare bene quanto si dice, della qualità indefettibile di Cristo, a riprova di quanto ho osservato, all'ingresso di questo Capitolo. Nulla può essere più decisivo in proposito, che l'Apostolo sotto lo Spirito Santo, da sempre parla di questa carità, di questo amore, non semplicemente come effetto della grazia nell'anima, ma come un ramo di quella grazia stessa; quella grazia-unione con Cristo, che essendo da Cristo, e in Cristo, sì, mantenuta e tenuta in vita dalle comunicazioni che Cristo impartisce alle sue membra, è in Cristo come causa.

E quindi l'Apostolo dice che non fallisce mai. Ora, questo non si può dire di nessun'altra grazia cristiana, nel senso in cui qui si parla di amore. La speranza sarà svanita, quando si godrà la cosa sperata. La fede si perde di vista, quando l'oggetto, non visto, ma creduto, si rivela in visione aperta. Le profezie falliranno, quando tutti i grandi eventi predetti saranno adempiuti; e non c'è nulla che riguardi il regno, per aver bisogno del loro ulteriore ministero.

Cesseranno anche le lingue, quando il linguaggio, ormai necessario per comunicare i pensieri, non sarà più voluto. E tutta la conoscenza della terra, adatta all'infanzia della nostra esistenza presente, sarà superata, nella maturità della perfezione, in Cielo. Ma, in mezzo a tutti questi fallimenti, questa carità, questo amore, essendo da Cristo e in Cristo, e come tale, essendo immortale, incorruttibile ed eterno, non può venire meno, ma rimane per sempre.

Lettore! Pensa quanto veramente benedetto deve essere il principio stesso, e quale testimonianza palpabile porta con sé al figlio di Dio che ne è in possesso, dell'amore eterno di Dio, nella e per mezzo della Persona, opera e gloria, del Signore Gesù Cristo, per l'effettiva grazia di Dio Spirito Santo

Prego il Lettore di non trascurare la bellissima figura, che l'Apostolo si è compiaciuto di adottare, a titolo di illustrazione, dell'attuale crepuscolo della nostra esistenza, rispetto a ciò che sarà, quando la piena manifestazione della conoscenza non sarà più più visto attraverso un mezzo. Bambini al meglio; ma nell'educazione, gli oggetti sono fin troppo luminosi per essere lasciati entrare nei nostri teneri organi visivi, nel loro pieno splendore.

L'occhio dell'anima appena nata scorge qualcosa del Re nella sua bellezza. Nel Signore Gesù vediamo raggi di gloria divina, sufficienti ad elevare i nostri desideri più ardenti, per una maggiore conoscenza di Lui, una maggiore gioia in Lui e maggiori aneliti di conformità a Lui. Ma tutto, e tutto, connesso con la Persona, pienezza, grazia e gloria di Cristo, si apre a oggetti così luminosi e abbaglianti, che le nostre più alte conquiste, non sono altro che come coloro che vedono oscuramente attraverso uno specchio.

Il Cristo di Dio e gli eletti di Dio l'infinita grandezza e meraviglie della Persona di Cristo, Dio e Uomo in Uno, e l'infinita dignità, efficacia e pienezza, del suo sangue e della sua giustizia, del suo amore per noi e della sua grazia manifestataci, che cosa è in se stesso, e ciò che è per il suo corpo la Chiesa; questi oggetti gloriosi e epocali, sono troppo opprimenti per la mente, per essere guardati in piena prospettiva della visione; che è più adatto al nostro attuale stato di minorità, lo vediamo solo in parte, fino a quando non verrà ciò che è perfetto, quando tutte le nostre visioni imperfette saranno eliminate.

Ma dovrebbe interessare le nostre menti, con una gioia indicibile e piena di gloria, che, sebbene ora vediamo Cristo solo attraverso i medium, tuttavia presto lo vedremo faccia a faccia; e sappiamo, così come siamo conosciuti. Molto benedetto il Profeta parla di questo punto, quando conforta la Chiesa: In quel giorno, la luna sarà confusa e il sole vergognoso, quando il Signore degli eserciti regnerà sul monte Sion, e in Gerusalemme, e davanti ai suoi antichi, gloriosamente .

Isaia 24:23 . Così infinitamente superiore a ogni splendore, sarà la gloria di Cristo, e il suo riflesso sul suo popolo, che la gloria del sole nel suo splendore meridiano sarà solo come il rossore del mattino; e la luce della luna non sarà che come pallore: Cristo che risplende sulla sua Chiesa, facendo piccolo e diminuendo lo splendore tutto inginocchiato.

Ammiro la beata conclusione, con la quale l'Apostolo conclude il Capitolo, traendo le diverse qualità della fede, della speranza e della carità, a mezzo di quest'ultima più esaltante. La fede dimora con il credente, essendo una grazia dello Spirito nel credente, e dalla sua operazione nell'anima; quindi rimane fino all'ultimo. Sì, anime rigenerate, non solo vivono credendo, ma muoiono credendo.

L'Alleanza-amore di Dio in Cristo, con le anime rigenerate, è la stessa in vita e in morte. Questi tutti (dice lo Spirito Santo per mezzo del suo servo l'Apostolo) morirono nella fede, Ebrei 11:13 . Così la speranza, allo stesso modo, riposa nella piena certezza, di tutte le cose invisibili impegnate, nel patto. La speranza li realizza, li sostanzia e li considera sicuri.

Quindi è chiamata, una speranza benedetta, Tito 2:13 , Ma, sia la fede che la speranza cessano; Quando l'anima entra in Paradiso; perché i loro uffici sono stati soppressi per sempre. Ciò che un uomo vede, non può più sperare, Romani 8:4 . Ma la carità, l'amore che è un ramo dell'amore di Dio in Cristo, che fluisce dal suo cuore nel nostro, rimane per sempre; e quindi, in questo senso, è maggiore di entrambi.

Prezioso Gesù! Oh! per una parte di quell'amore, di quella carità, che è dono del Signore, e non creazione dell'uomo; e che, come viene da Dio, così conduce a Dio, e troverà spazio per l'esercizio, per sempre.

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