Carissimi, vi supplico come forestieri e pellegrini, astenetevi dalle concupiscenze carnali, che combattono contro l'anima; (12) Avere la tua condotta onesta tra i pagani: affinché, mentre parlano contro di te come malfattori, possano glorificare Dio con le tue buone opere, che vedranno, nel giorno della visitazione. (13) Sottomettetevi a ogni ordinanza umana per amore del Signore: sia che si tratti del re, come supremo; (14) O ai governatori, come a coloro che sono inviati da lui per punire i malfattori e per lodare coloro che fanno il bene.

(15) Poiché tale è la volontà di Dio, che con il bene si metta a tacere l'ignoranza degli uomini stolti: (16) Come liberi, e non usando la vostra libertà per un mantello di malizia, ma come servi di Dio. (17) Onora tutti gli uomini. Ama la fratellanza. Temi Dio. Onora il re. (18) Servi, siate soggetti ai vostri padroni con ogni timore; non solo ai buoni e ai miti, ma anche ai perversi. (19) Per questo è grato, se un uomo per coscienza verso Dio sopporta il dolore, soffrendo ingiustamente. (20) Per quale gloria è se, quando sarete schiaffeggiati per le vostre colpe, la prenderete con pazienza? ma se, quando fate il bene e soffrite per questo, lo prendete con pazienza, questo è gradito a Dio.

C'è qualcosa di molto affettuoso e tenero in questa richiesta di Pietro. Egli chiama la Chiesa, dilettissima, a mostrare l'unicità e l'interesse comune che l'intero Corpo mistico di Cristo, sia degli Apostoli, sia degli ultimi tra il popolo, ha insieme. E per stranieri intende, stranieri e pellegrini sulla terra. Tali dovrebbero avere i loro affetti in cielo, sì, su Cristo, portando tutti i loro desideri e propositi, e desideri, davanti a loro lì.

Dovrebbero sapere, sì, non possono non sapere, che il corpo del peccato e della morte che portano con sé, mentre in basso, ha tutti i suoi affetti opposti alla grazia. E, sotto quelle impressioni, essere sempre vigili sui desideri carnali del corpo, che combattono contro l'anima. E, soprattutto, cercare le benedette influenze dello Spirito Santo, per custodire il cuore con ogni diligenza, dal quale solo le opere del corpo possono essere mortificate, Romani 8:13

Colpisce molto l'argomentazione che l'Apostolo aggiunge a ciò, per la vergogna che proveranno gli empi nel vedere l'onesta conversazione del popolo del Signore. Sebbene attualmente parlino contro di te, come malvagi, sono consapevoli, allo stesso tempo, di accusarti falsamente. E perciò, nel giorno del giudizio, quelle stesse tue azioni, contro le quali, contrariamente alle loro coscienze, ora parlano contro, saranno allora la loro maggiore condanna, il tuo maggiore conforto e la gloria di Dio. Che sprone questo è, sotto la grazia di Dio, incoraggiare i redenti del Signore a una vita santa ea una conversazione? Anche i precetti che seguono in questi versetti hanno bisogno di un commento.

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