(32) В¶ Davide disse ad Abigail: Benedetto sia il Signore, Dio d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me: (33) Benedetto sia il tuo consiglio, e benedetta tu sia, che oggi mi hai impedito di venire spargere sangue e vendicarmi con le mie stesse mani. (34) Infatti, come vive il SIGNORE, Dio d'Israele, che mi ha trattenuto dal farti del male, a meno che tu non ti fossi affrettato a venirmi incontro, certo alla luce del mattino non era stato lasciato a Nabal alcuno che piscia contro il muro.

L'ho spesso ammirato, e ogni rinnovata occasione di rileggere queste deliziose parole di Davide mi fa ammirare, sempre di più, i pii sentimenti che Davide esprime nel contemplare le misericordie che allora riceveva. Desidero che il Lettore osservi con me quanto prezioso un ceppo dei più devoti affetti essi respirano, mentre riveriva la mano benevola di Dio in questa provvidenza che impedisce il peccato.

Per prima cosa, come è più appropriato e appropriato, alza lo sguardo e riconosce la mano di Dio. Benedetto (dice) sia il Signore Dio d'Israele, che oggi ti ha mandato incontro a me. Avendo benedetto Dio come Autore, guarda poi con gratitudine ai mezzi: Benedetto (dice lui) sia il tuo consiglio. E infine guarda ad Abigail come allo strumento onorato nella mano del Signore per frenare, benedetta tu sia. Ecco benedizione su benedizione, in quanto era stato preservato dal peccato, e la sua natura corrotta non era stata tollerata per macchiare le sue mani di sangue.

Non so quali siano i sentimenti del Lettore in questa occasione, mentre contempla la grazia e la misericordia restrittive di Dio verso il suo servo; ma da parte mia desidero alzare lo sguardo e attribuire tutta la mia conservazione e sicurezza dal commettere ogni male alla stessa fonte, la grazia dominante e restrittiva di Dio in Cristo Gesù. Vedi 1 Pietro 1:5 . Dolce è quella preghiera di Gesù: Giovanni 17:11 .

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