(3) Non offendere in nulla, affinché il ministero non sia biasimato: (4) Ma in ogni cosa approvandoci come ministri di Dio, con molta pazienza, nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, (5) nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; (6) Per purezza, per conoscenza, per longanimità, per benignità, per lo Spirito Santo, per amore non finto, (7) Per parola di verità, per potenza di Dio, per armatura di giustizia alla destra e alla la sinistra, (8) Per onore e disonore, per cattiva fama e buona fama: come ingannatori, eppure veri; (9) Come sconosciuto, eppure ben noto; come morenti, ed ecco, viviamo; come castigato e non ucciso; (10) Come addolorati, ma sempre gioiosi; come poveri, ma facendo ricchi molti; come non avere nulla, e tuttavia possedere tutte le cose.

Che bel ritratto ha qui disegnato l'Apostolo, di un ministro di Gesù! Quanto totalmente dissimile in ogni aspetto, dal rango, e dall'opulenza, della moderna Prelatura? Chi avrebbe pensato, quando Paolo scrisse questa Lettera alla Chiesa di Corinto, che sarebbe venuto un tempo in cui lo stato e la grandezza sarebbero stati considerati appendici adatte all'Ordine Sacro! Gran parte di ciò che ha detto qui l'Apostolo, riguardo a tutte le cose, in cui raccomanda ai servi del Signore di approvarsi, come ministri di Dio, è stato soppresso.

Come è possibile per coloro che fornisce l'ora presente, manifestare di chi sono i servitori, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni e simili. C'è stato davvero un tempo, anche nella nostra stessa terra, in cui gli eminenti servi del Signore erano eminenti anche per la sofferenza. E mai le verità del Vangelo sono apparse più vantaggiose che in quel periodo.

Ci sono ancora alcuni dei personaggi del ministero, che l'Apostolo ha abbozzato in questa immagine, da ritrovare. per onore; e disonore; per cattiva notizia e buona notizia; come ingannatori, e tuttavia veri; come sconosciuto, eppure ben noto. Vi sono alcuni, in ogni epoca del mondo, che si troveranno a trattare con odio e disprezzo le verità distintive del Vangelo; e disonorare i predicatori di quelle verità, con cattive notizie e biasimo.

Mentre i pochi altamente istruiti, che Dio Spirito Santo insegna, onoreranno i suoi messaggeri; e mentre tali uomini fedeli sono sconosciuti al mondo, sì, non di rado sconosciuti l'uno all'altro; sono ben conosciuti da tutte le Persone della Divinità. Dio Padre, li ha conosciuti, li ha amati, li ha scelti; li diede in alleanza al suo caro Figlio, e tenne gli occhi su di loro, da tutta l'eternità, per redimerli mediante Cristo, in questo stato temporale del loro essere, da tutte le corruzioni della natura adamitica della caduta.

Dio il Figlio li ha conosciuti; avendo amato le loro persone con un amore eterno, li ha fidanzati a se stesso davanti a tutti i mondi e li ha redenti allo stato temporale dal peccato, e da tutte le terribili conseguenze del peccato, con il suo sangue; e prende le loro persone e le loro cause ora, dal suo ritorno alla gloria; e non cessa mai il suo affetto per loro, ma mostra quanto inalterabile sia il suo amore, finché non li abbia condotti a casa nel suo regno di gloria, affinché dov'è lui, là saranno anche loro.

Dio lo Spirito Santo li ha conosciuti e li ha amati di un amore eterno, avendoli uniti a Cristo e unti con Lui, come le membra del suo corpo, prima di ogni tempo; e in ogni singola istanza, rigenera e santifica tutto il corpo di Cristo, come uno con lui, in tutte le grazie comunicabili, dal Capo alle membra. Sicché, per quanto sconosciuta agli uomini, tutta la Chiesa di Cristo è conosciuta da Dio; benedetto, preservato e reso eternamente felice: e tuttavia povero di alloggi mondani, tuttavia ricco di fede ed eredi del regno; e sebbene in apparenza non abbiano nulla, ma in realtà essendo Cristo la loro Porzione, possiedono tutte le cose.

Lettore! imparare da questo ritratto dell'Apostolo e disegnato sotto la direzione di Dio Spirito, a formare una stima dei ministri del Signore: non per l'apparenza esteriore, ma per l'illuminazione interiore del cuore; e la benedizione di Dio sulle loro fatiche, sia in parole che in dottrina.

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