Allora i Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo. (32) Gesù rispose loro: Molte buone opere vi ho mostrato dal Padre mio: per quale di quelle opere mi lapidate? (33) Gli risposero i Giudei, dicendo: Per un'opera buona non ti lapidamo, ma per bestemmia; e poiché tu, che sei un uomo, ti fai Dio (34) Gesù rispose loro: Non è scritto nella vostra legge che ho detto: Voi siete dei? (35) Se li chiamò dèi, ai quali è venuta la parola di Dio, e la Scrittura non può essere infranta; (36) Dite di colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo: bestemmiate, perché ho detto: sono Figlio di Dio? (37) Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi.

(38) Ma se lo faccio, anche se non mi credete, credete alle opere: affinché sappiate e crediate che il Padre è in me e io in lui. (39) Perciò cercarono di nuovo di prenderlo: ma egli sfuggì alle loro mani; (40) E se ne andò di nuovo al di là del Giordano, nel luogo dove Giovanni dapprima battezzò: e là dimorò. (41) E molti ricorsero a lui e dissero: Giovanni non ha fatto miracoli; ma tutte le cose che Giovanni disse di quest'uomo erano vere. (42) E molti là credettero in lui.

Vorrei fare appello al buon senso dell'umanità, se si può trovare sulla terra una persona senza pregiudizi, chi direbbe che gli ebrei non considerassero ciò che Cristo aveva appena detto come una rivendicazione dell'uguaglianza con Dio? E, vorrei chiedere ancora di più, non è così chiaro come le parole possono rendere, che su questi principi, e secondo le loro leggi, hanno preso pietre per lapidarlo per quello che supponevano essere blasfemia? E mi appello, allo stesso senso comune dell'umanità, se qualche forma di parole potrebbe essere usata da Cristo più fermamente, o decisa, a prova delle sue pretese su Dio, di quella che Gesù ha qui adottato.

E, sotto queste impressioni, che cosa, se non la più indurita cecità, potrebbe esitare a riconoscerlo, ciò che Geova aveva sempre riconosciuto lui, l'Uomo che è mio compagno, dice il Signore degli eserciti. Zaccaria 13:7 .

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