Quando dunque Gesù si accorse che sarebbero venuti e lo avrebbero preso con la forza per farlo re, se ne andò di nuovo solo lui sul monte. (16)E quando fu giunta la sera, i suoi discepoli scesero al mare, (17)E salirono su una nave, e passarono il mare, verso Cafarnao. Ed era ormai buio, e Gesù non era venuto da loro. (18) E il mare si sollevò, a causa di un gran vento che soffiava. (19)Poi, quando ebbero remato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla nave: ed ebbero paura. (20) Ma egli disse loro: Sono io, non abbiate paura, (21) Allora lo accolsero di buon grado sulla nave; e subito la nave fu a terra dove erano andati.

Quanto poco sapeva la moltitudine che Gesù era davvero il re di Geova in Sion, che dall'eternità era stato stabilito nei decreti degli impegni del patto! Quanto poco Cristo era conosciuto allora, e quanto poco ancora oggi, da molti che lo seguono e si professano cristiani, ma lo sono solo per nome! Non credo sia necessario notare ancora in questo luogo ciò che è stato osservato nella relazione dello stesso racconto di Matteo.

Vedi Matteo 14:24 . Ma prego il Lettore sia allora che adesso, di non perdere di vista una tale dimostrazione della Divinità di Cristo, con due atti così potenti, come camminare sul mare, e far arrivare la nave nel momento in cui vi entrò, per essere a il luogo destinato per il quale i discepoli si erano imbarcati. E Gesù non cammina ora in spirito su tutte le tempestose dispensazioni del suo popolo, per venire in loro soccorso? E non li riporta poi a casa, molto prima delle loro aspettative, quando attraverso il fuoco e l'acqua li fa entrare in un luogo ricco? Salmi 66:12 .

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