"Da quel momento in poi Gesù cominciò a mostrare ai suoi discepoli come doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, ed essere ucciso e risuscitare il terzo giorno. (22) Allora Pietro lo prese e cominciò a rimproverarlo, dicendo: Lontani da te, Signore: questo non ti sarà. (23) Ma si voltò e disse a Pietro: Vattene dietro di me, Satana: tu sei un'offesa a me: poiché tu assapori non le cose che sono di Dio, ma quelle che sono degli uomini».

Osserva con quale tenerezza il Signore Gesù comincia a preparare gli animi dei suoi discepoli al grande evento che viene. Oh! l'amore di Gesù! Ma osservate le opinioni errate di Pietro in quell'occasione. Senza dubbio era amore in Pietro alla persona del suo Signore; che non poteva sopportare il pensiero delle sofferenze del suo caro Signore. Ma ahimè! Pietro che ne sarebbe stato della Chiesa di Cristo, se Gesù non fosse morto per redimerla? Mi sono soffermato spesso sul passaggio.

Pensa a ciò che Cristo disse al suo caro servitore; portati dietro di me Satana! È questo Pietro che, ma poco prima, Gesù, il Figlio di Dio, ha dichiarato beato? Il Signore Gesù non ha mai usato un linguaggio simile, e quello con un figlio di Dio, e uno dei suoi redenti. Ma, Lettore! mentre tu ed io consideriamo, come nel caso di Pietro, come un'anima può essere resa benedetta nell'abbondanza di rivelazioni, tuttavia in quali tentazioni può cadere la stessa, quando il Signore rimette solo un momento i suoi insegnamenti: e mentre apprendiamo questo dal carattere di questo Apostolo, guardiamo ancora più abbondantemente al Signore Gesù in questo caso, e vediamo come il suo zelo per la gloria del Padre suo e un santo amore: al suo corpo, la Chiesa, lo ha fatto desiderare l'ora, quando, con le sue sofferenze e la sua morte, dovrebbe compiere la redenzione per il suo popolo. Oh! tu prezioso Signore Gesù!

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