«E quando fu entrato nel tempio, mentre insegnava si avvicinarono a lui i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: Con quale autorità fai queste cose? e chi ti ha dato questa autorità? (24) E Gesù rispose e disse loro: "Anche io vi chiederò una cosa che, se mi direte, vi dirò anch'io con quale autorità faccio queste cose. (25) Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? dal cielo, o degli uomini? E ragionavano tra sé, dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli ci dirà: Perché dunque non gli avete creduto? (26) Ma se diciamo: Degli uomini, temiamo il popolo; poiché tutti considerano Giovanni un profeta.

(27) Ed essi risposero a Gesù e dissero: Non possiamo dirlo. Ed egli disse loro: Né vi dico con quale autorità faccio queste cose. (28) Ma cosa ne pensate? Un certo uomo aveva due figli; ed egli, avvicinatosi al primo, gli disse: Figlio, va' oggi a lavorare nella mia vigna. (29) Egli rispose e disse: Non lo farò; ma poi si pentì e se ne andò. (30) E venne al secondo, e disse lo stesso. E lui rispose e disse: Vado, signore: e non sono andato.

(31) Se di loro due fece la volontà di suo padre? Gli dicono: Il primo. Gesù disse loro: In verità vi dico che i pubblicani e le meretrici entrano nel regno di Dio davanti a voi. (32) Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le meretrici gli hanno creduto; e voi, quando l'avete visto, non vi siete pentiti in seguito, per potergli credere.

(33) Ascolta un'altra parabola: C'era un certo capofamiglia, che piantò una vigna, e la fece siepe intorno, e vi scavò un torchio, e costruì una torre, e la diede in affitto ai vignaioli, e andò in un paese lontano: (34) E quando si avvicinò il tempo del frutto, mandò i suoi servi dai vignaioli, perché ne ricevessero i frutti. (35) E i vignaioli presero i suoi servi, ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono.

(36) Di nuovo, mandò altri servi più dei primi: e fecero loro lo stesso. (37) Ma per ultimo mandò loro suo figlio, dicendo: Avranno riverenza a mio figlio. (38) Ma quando i vignaioli videro il figlio, dissero tra loro: Questi è l'erede; vieni, uccidiamolo, e prendiamo la sua eredità. (39) Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. (40) Quando dunque verrà il signore della vigna, che farà a quei vignaioli? (41) Gli dicono: Egli distruggerà miseramente quegli uomini malvagi e darà la sua vigna ad altri vignaioli, che gli renderanno i frutti nelle loro stagioni.

(42) Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la testata d'angolo: questa è l'opera del Signore ed è meravigliosa ai nostri occhi?" (43) Perciò vi dico: Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti. (44) E chiunque cadrà su questa pietra sarà spezzato: ma su chi cadrà, lo ridurrà in polvere.

(45) E quando i capi dei sacerdoti e i farisei ebbero udito le sue parabole, si accorsero che ne parlava. (46)Ma quando cercavano di imporgli le mani, temevano la moltitudine, perché lo credevano un profeta».

L'intero discorso e ragionamento di Nostro Signore è così chiaro ed evidente, che non credo che possa essere, nella minima misura, necessario dilungarsi su di esso. Mi trattengo solo il Lettore, quindi, per osservare su tutto ciò che è qui contenuto, che dalla preferenza di nostro Signore a pubblicani e meretrici, a quella di scribi e farisei ipocriti, possiamo tranquillamente concludere che nulla era più offensivo al Signore della vita e della gloria, che uno stato d'animo che, di tutti gli altri, è più immediatamente appiccicato alle dottrine guida del suo vangelo.

Oh! per grazia di essere sempre a conoscenza del lievito degli scribi e dei farisei, che lo stesso Figlio di Dio dichiara ipocrisia. Luca 12:1 .

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