Demas ha, ecc. Il Dema qui citato, è lo stesso che fu a Roma con san Paolo nel suo primo viaggio, nel 61 o 62, e di cui fa menzione nella sua epistola ai Colossesi, (iv. 14.) anche in quella a Filemone , ver. 24. Fu pervertito in quest'ultimo viaggio, nel 65, e abbandonò il suo padrone nel tempo del pericolo. Non è accertato se rinunciò interamente alla sua fede, o se Dio gli abbia dato la grazia di risorgere dalla sua caduta; o se l'amore del mondo, con cui S.

Paolo qui lo rimprovera, fu solo una colpa passeggera, e un effetto di pura infermità umana. S. Epifanio (hæres. 51.) presume ch'egli rinunciò alla fede, e fu impegnato nelle eresie di Cerinto, di Ebion, et altri, i quali ritenevano Gesù Cristo non altro che un semplice uomo. Molti moderni, Grotius, Menochius, Cornel.[Cornelius a Lapide?], &c. credo che ritornò con S. Paolo: e lo stesso Estius sembra pensare di essere lo stesso Dema di cui S.

Ignazio parla, scrivendo ai Magnesiani, definendolo un degno vescovo di Dio. Ma questo è fondato su una falsa supposizione, che questa lettera sia stata scritta durante il suo primo confino a Roma, o almeno prima che San Paolo scrivesse le sue epistole ai Colossesi ea Filemone. (Calmet) --- Amare questo mondo; cioè la sua sicurezza, e per evitare le persecuzioni. (Conam)

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