Chi sei? Gesù disse loro: Il principio, [3] che anche parlate a voi. Questo testo e la sua costruzione sono oscuri, sia in latino che in greco. S. Agostino e alcuni Padri latini lo espongono così: Io sono il principio di tutte le cose, che ora fatto uomo, ti parlo. Ma questa non sembra la costruzione, se consultiamo il testo greco; (dove l'inizio non è al nominativo, ma all'accusativo) e quindi sant'Agostino, avendo considerato più attentamente il greco, pensa che qualcosa si debba intendere, come credetemi essere l'inizio: considera questo il il senso e la costruzione, in quanto collegati a quanto detto due versi prima; cioè , se non credi che io sia lui, il vero Messia,morirai nei tuoi peccati.

«Affinché potessero», dice sant'Agostino (tratto 38, num. 11, p. 560), «sapere in che cosa avrebbero creduto», fece loro questa risposta, come se avesse detto: credetemi il principio , la causa, l'autore di tutte le cose, che ora sono diventato uomo, e ti parlo. Altri interpreti successivi sono dell'opinione che l'inizio sia qui un Grecismo, e significhi lo stesso dell'inizio, o dall'inizio.

Il senso quindi e la costruzione possono essere, io sono, ciò che ti ho detto e detto all'inizio, e dall'inizio; cioè io sono il tuo Messia, il vero Figlio di Dio, mandato nel mondo, ecc. (Witham) --- I Farisei, indignati per la libertà con cui Gesù parlò loro, gli chiedono con rabbia: Chi sei tu per parlarci in questo modo imperioso, per dire che moriremo nei nostri peccati? Gesù rispose loro che era il Principio, l'Autore, il Creatore e il Sovrano di tutte le cose.

Questa è l'interpretazione più ortodossa e più dignitosa. O sono, in primo luogo, quello che ti ho già detto; cioè. (vers. 12.) Io sono la luce del mondo; chi mi segue, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. Oppure, può significare, io sono quello che ti ho sempre detto dall'inizio. Io sono il Figlio di Dio, il Messia, ecc. (Calma)

[BIBLIOGRAFIA]

Principium qui et loquor vobis. S. Agostino legge, quia loquor vobis, come troviamo in alcuni manoscritti greci e in S. Cirillo, p. 511. Nelle copie comuni si legge, greco: ten archen, oti kai lalo umin. E come greco: ten archen è nel caso accusativo, quindi possiamo prendere principium; ed essere preso avverbialmente, a significare lo stesso di primum, a principio, imprimis. Maldonato è della stessa opinione, come molti altri, e porta esempi per mostrare quel greco: ten archen (i.

e. greco: kata ten archen) è spesso preso per primum: e quindi il senso sarà, io sono quello che ti ho detto dall'inizio, cioè il Messia, e questo te lo ripeto. Possiamo anche notare che la costruzione greca è difficile da spiegare, greco: ten archen oti, non greco: os, qui, né greco: e, per concordare con il greco: arche.

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