Noi. Con questa parabola, Joatham protesta con gli uomini di Sichem, che avevano così vilmente ripagato le fatiche di Gedeon, e avevano dato la preferenza al figlio di un servo, che era del carattere più selvaggio. (Haydock) --- In un senso spirituale, che i Padri considerano principalmente, eretici e scismatici agiscono in questo modo, e preferiscono essere governati da coloro che permetteranno loro di seguire le loro passioni, piuttosto che da quei governatori che Dio ha nominato , sebbene quest'ultimo sia dotato della grazia dello Spirito Santo e di tutte le virtù significate dall'olivo e da altri alberi da frutto.

Preferiscono il rovo, o le peggiori disposizioni, come Nemrod, Maometto, Anticristo, ecc., che, dopo aver perseguitato i virtuosi e i cattolici per un certo tempo, 2 Tessalonicesi ii.) alla fine dimostreranno la loro rovina, sebbene stessi essere coinvolti nella distruzione comune. "Il fuoco si leverà (dice il Ven. Beda, q. 6) contro questo rovo, Anticristo, e lo divorerà, e tutti i suoi insieme". (Worthington) --- L'uso delle parabole è stato molto generale.

(Menochius) --- Agrippa portò i plebei romani, che si erano ritirati sul sacro monte, al senso del loro dovere e all'amore di reciproca armonia con i nobili, osservando che i membri una volta si rifiutavano di soddisfare i bisogni di il ventre, perché non lavorava come gli altri. (Livio ii.) --- Nell'applicazione di queste parabole, Maimonide giustamente osserva, che dobbiamo considerare la loro portata generale, e non pretendere di spiegare ogni circostanza; (Di più.

Neboc.) un'osservazione che Origene aveva già fatto. Molte cose vengono aggiunte solo per motivi di ornamento. (Haydock) --- Quindi non dobbiamo immaginare che il popolo di Sichem offrì l'autorità sovrana a molti, che si rifiutarono di accettarla, e alla fine prevalsero solo su Abimelec. Gedeone aveva, infatti, respinto un'offerta simile, (cap. VIII. 22.) e gli altri suoi figli non sforzandosi di mantenere l'autorità del loro padre, i Sichemiti hanno aderito alla petizione di Abimelec, per ungerlo re.

Questa espressione non implica sempre un'unzione materiale, sebbene tale fosse usata tra gli ebrei. Significa la concessione di tutto il potere di un re; in tal senso si applica ai principi stranieri, (Isaia lxv. 1.) ea Gesù Cristo, (Daniele ix. 24.) che ricevettero la realtà di quel dominio sovrano, di cui questa unzione era solo una figura. (calma)

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