Questa parabola è un'esatta storia profetica di ciò che accadde ad Archelao Antipa, figlio di Erode il Grande, circa trentasei anni dopo. Essendo allora la Giudea tributaria, fu obbligato a recarsi a Roma per ricevere il suo regno dalle mani dell'imperatore Augusto. I Giudei, che lo odiavano per la sua crudeltà, mandarono un'ambasciata all'Imperatore, per accusarlo di molti delitti, e deluderlo nelle sue speranze di guadagnarsi la corona.

Ma Augusto glielo confermò, e lo rimandò a regnare in Giudea, dove si vendicò di coloro che si erano opposti alle sue pretese. Per quanto riguarda l'istruzione, che deve essere trasmessa da questa parabola; questo nobile è il Figlio di Dio, venuto tra i Giudei per prendere possesso del regno, che gli era dovuto. Ma essendo respinto e trattato indegnamente, e anche messo a morte disgraziata sulla croce, un giorno tornerà, armato di vendetta, e infliggerà su di loro gli effetti della sua ira. Ciò si adempì in parte alla distruzione di Gerusalemme e sarà completato al giudizio generale. (Calmet) (Bibbia di Vence)

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