chiamato Matteo. È osservato da san Girolamo, che l'altro evangelista, per rispetto a questo apostolo, non lo chiamò Matteo, (il nome che generalmente usava) ma Levi; mentre lui, nel suo stesso vangelo, per mostrare la bontà di Dio che da pubblicano l'aveva fatto apostolo, si definisce Matteo pubblicano. (San Tommaso d'Aquino) --- (Sant'Agostino, de Concor. Evan.) È molto probabile, dice S.

Agostino, che san Matteo non fa menzione di ciò che gli era accaduto prima che iniziasse a seguire Gesù; poiché si suppone che questo evangelista fosse chiamato antecedente al sermone della montagna; poiché san Luca nominò i 12 che furono scelti e li chiama apostoli. San Matteo menziona la sua vocazione all'apostolato come uno dei miracoli che Gesù compì, perché certamente fu un grande miracolo per un pubblicano diventare apostolo.

--- Si alzò e lo seguì. Quando sentiamo la voce di Dio che ci chiama alla virtù, non dobbiamo indugiare. Il diavolo, dice san Basilio, non ci consiglia di allontanarci completamente da Dio, ma solo di rimandare la nostra conversione a un tempo futuro. Ruba il nostro tempo presente e ci dà speranze per il futuro. Ma quando viene, ruba anche quello nello stesso modo; e così, dandoci piacere presente, ci deruba di tutta la nostra vita.

(San Basilio) --- Seduto nella dogana. Gesù chiamò san Matteo con due sole parole, seguimi; e subito lasciò tutto e divenne suo discepolo; senza dubbio per una particolare ispirazione e motivo della grazia divina. (Conam)

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